Per il sindacato, trasformare l’Italia in 20 piccoli stati non è la risposta per migliorare settori come la sanità e l’istruzione, già fortemente penalizzati dalle scelte scellerate di questo governo e da quelli che lo hanno preceduto.
La Flc e la Cgil di Siracusa si sono riunite in assemblea per ribadire il proprio “no” a qualsiasi ipotesi di regionalizzazione della scuola e dell’istruzione e per avviare una raccolta di firme a sostegno di una proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare.
Il segretario della Flc Cgil di Siracusa, Gianni La Rosa, ha ribadito la posizione del sindacato sul provvedimento del governo, il cui iter è stato avviato con l’approvazione del disegno di legge nel Consiglio dei ministri di giovedì scorso.
“Noi crediamo che questo sistema porterà ancora di più ad aumentare il divario tra le regioni più ricche e quelle che hanno meno risorse ed in questo modo non si riuscirà a garantire il diritto allo studio a tutti i nostri studenti in maniera omogenea. Non ha senso parlare di concorsi regionali, di reclutamento diverso da regione a regione, di gabbie salariali o anche di programmi didattici differenti, l’istruzione deve essere unica a livello nazionale”.
La segretaria della Flc Cgil nazionale, Graziamaria Pistorino, ha invitato all’impegno per la raccolta di firme con il provvedimento delle 50.000 firme necessarie, entro il 9 maggio, per portare la legge in Parlamento perché venga discussa.
Il segretario della Flc Cgil Sicilia, Adriano Rizza ha sottolineato come l’autonomia differenziata sia “un viaggio di andata senza ritorno”.
“Bisogna fermare la folle corsa di questo treno la cui destinazione è nota a molte persone, ma non a tutti. Trasformare l’Italia in 20 piccoli stati non è la risposta per migliorare settori come la sanità e l’istruzione, già fortemente penalizzati dalle scelte scellerate di questo governo e da quelli che lo hanno preceduto. Sicuramente il primo effetto sarà quello di peggiorare le condizioni già drammatiche di tutto il Mezzogiorno, a cominciare dalla Sicilia”.
Sulla stessa linea anche il segretario Cgil di Siracusa Roberto Alosi
“L’autonomia differenziata sovverte il rapporto di sussidiarietà fra Stato e Regioni e trasferisce 23 materie afferenti alla gestione economica e alla tutela dei diritti fondamentali alle singole regioni. Fra questi ultimi il diritto all’istruzione, come quello alla salute, passerebbero, ad invarianza di bilancio, nelle mani esclusive delle regioni, rafforzando ulteriormente le regioni già più ricche e lasciando a bocca asciutta quelle più in difficoltà. E a queste condizioni il Sud, già lacerato da enormi disuguaglianze rispetto al resto del Paese, non reggerebbe”.
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