“Siamo felici per gli annunci, ma avremmo preferito che, visto il momento, si avesse il pudore di aprire immediatamente i laboratori ormai pronti ad operare. Invece, adesso, bisogna che arrivino i reagenti per iniziare con le analisi”.
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“Questa è una corsa contro il tempo, se qualcuno continua a pensare di poter gestire la sanità siciliana come il mese scorso si faccia da parte. Ci affidiamo a Sua Eccellenza il Prefetto alla quale chiediamo un incontro urgente con tutti i soggetti interessati all’avvio del protocollo di sicurezza siglato a Palermo.” Così Vera Carasi, segretario generale della UST Cisl Ragusa Siracusa, all’indomani della notizia dell’accreditamento di alcuni laboratori per l’esame dei tamponi in provincia di Siracusa. “I cittadini non possono sopportare ancora annunci a sorpresa – continua la Carasi – Oggi l’ASP di Siracusa non riesce a garantire risposte certe e veloci a quanti si sottopongono al tampone per accertare l’eventuale positività al Covid 19. A qualcuno è stato fatto dopo ben nove giorni di febbre e adesso dovrà aspettarne altri cinque per avere l’esito. Paghiamo, come al solito, la doppia velocità di un paese che anche nell’emergenza si divide tra nord e sud in materia di diritto alla salute. Al nord l’esito viene garantito in poche ore, qui dobbiamo affidarci alla provvidenza per avere i risultati nel giro di una settimana.
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Stiamo pagando inevitabilmente gli errori commessi in passato sulla sanità – continua il segretario della Cisl territoriale – un settore che è stato massacrato e svilito dalla politica. Adesso bisogna avere la capacità di vivere l’emergenza e farlo con rapidità. Viviamo già una realtà ospedaliera ai limiti della tolleranza; il piano aziendale prevede che, nello scenario peggiore, si debba far fronte a 200 contagi. Mi chiedo se, in una provincia di 400 mila abitanti, possa essere necessario il numero di medici, infermieri e operatori presenti. Al Prefetto ribadiamo la necessità di un incontro, in video conferenza, al fine di applicare, anche nella nostra provincia, il protocollo di sicurezza siglato a livello regionale. Ci sono risposte immediate e urgenti da dare ai cittadini e a tutti i lavoratori. Chiediamo l’immediato rifornimento di reagenti al laboratorio dell’Umberto I e a quelli privati accreditati da Palermo. Non è più il tempo delle parole, forse qualcuno, nonostante i ruoli, non ha compreso che servono i fatti. Ad emergenza finita, queste persone dovranno soltanto fare un passo indietro.”
Ufficio stampa