Oggi è stato sottoscritto un Protocollo d’intesa per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione e al contrasto del fenomeno della violenza di genere.
Ad essere coinvolti sono stati la Prefettura di Siracusa, il Comune di Siracusa, la Procura della Repubblica di Siracusa, la Questura di Siracusa, il Comando provinciale Carabinieri di Siracusa, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Siracusa, Confcommercio Siracusa, Confindustria Siracusa, Confesercenti Siracusa, Confartigianato Siracusa e la Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa di Siracusa.
Il protocollo intende predisporre gli strumenti per la programmazione e gestione integrata e coordinata degli interventi in favore delle donne e dei minori vittime di violenza di genere attraverso la pianificazione di azioni condivise per la prevenzione , la sensibilizzazione , il contrasto e l’informazione per ciò che riguarda il fenomeno della violenza di genere; la definizione di percorsi di aiuto, di canali di comunicazione tra le diverse istituzioni ed implementazione della rete territoriale interistituzionale per la presa in carico integrata; supporto alla comunità educante ed implementazione di procedure interne di prevenzione e contrasto alla violenza di genere; attivazione del progetto “Chiedi di Lucia”, che mira a rafforzare la rete territoriale antiviolenza con il coinvolgimento di operatori economici, commercianti, artigiani e imprenditori, opportunamente formati, per assicurare assistenza alle vittime di violenza, stalking, persecuzioni e minacce. Attraverso l’affissione di un bollino sulle vetrine degli esercizi commerciali, sarà segnalata l’adesione degli operatori economici al progetto, che consentirà di offrire il supporto richiesto dalle vittime attraverso la domanda in codice “C’è Lucia?”, con il conseguente avvio di un percorso di protezione.
Le destinatarie degli interventi in oggetto sono le donne (incluse anche le ragazze di età inferiore ai 18 anni, così come previsto dall’articolo 3 lettera f della Convenzione di Istanbul) vittime di violenza e eventuali figli/e minori della donna, testimoni o vittime di violenza, minori vittime, LGBTQ+ e vittime di revenge porn.