L’accusa arriva dal presidente della Consulta Civica di Siracusa Damiano De Simone, che addice al Comune la responsabilità della non partecipazione ai progetti finanziati in favore dello “sport nei parchi”.
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Com’è noto, le misure di contenimento adottate per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19, hanno costretto alla chiusura palestre e centri sportivi, generando una grande richiesta di spazi all’aperto per la ripresa delle attività sportive, in sicurezza. Proprio il 10 novembre 2020, la Sport e Salute S.p. A. e l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), hanno siglato un protocollo d’intesa con il quale hanno convenuto di predisporre un piano d’azione per la messa a sistema, l’allestimento, il recupero, la fruizione e la gestione di attrezzature, servizi ed attività sportive e motorie nei parchi urbani, per diffondere il progetto “Sport nei Parchi”, in favore dei Comuni italiani, quindi di amatori ed associazioni sportive dei territori.
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A darne notizia è il Presidente della Consulta Civica di Siracusa Damiano De Simone che si dice preoccupato per l’assenza di una programmazione che possa rilanciare il settore Sport e Tempo libero, che oggi vede un numero sempre più crescente di attività in procinto di chiudere definitivamente “saracinesca”. Un problema che si amplifica per la mancata partecipazione del Comune di Siracusa al progetto “Sport nei Parchi” – continua Damiano De Simone – che di fatto, perde ancora una volta, la possibilità di ricevere finanziamenti, in questo caso pari a 25,000,00 euro per area da attrezzare, e che avrebbe visto destinate le risorse ad installazioni di nuove attrezzature ginniche in aree verdi nei parchi cittadini, ricavando degli “Urban Sport Activity e Weekend”, per offrire spazi sicuri ad associazioni sportive, ed attività gratuita ai cittadini nel tempo libero, ma anche riqualificare aree attrezzate esistenti, tenendo conto di interventi volti all’abbattimento di barriere architettoniche presenti dando vita a luoghi di aggregazione urbani inclusivi. Un progetto che prevedeva – prosegue Damiano De Simone – anche la possibilità di affidare le isole sportive urbane, a titolo gratuito, alle associazioni, comprese opere di manutenzione e vigilanza. Uno sfregio al territorio e allo sport – conclude Damiano De Simone – se si considera lo stato di degrado in cui versano i parchi urbani, e le difficoltà che incontrano le associazioni sportive, nell’offrire le proprie attività, colpiti dalla crisi sanitaria in corso.