“Limitata per oltre 3 mesi la libertà individuale per un bene superiore, quello della salute, e oggi assistiamo ad una azione inaccettabile a causa della gestione degli immigrati (otto i positivi al Covid) sbarcati ad Augusta e poi trasferiti alla periferia di Noto”.
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Dopo circa 3 mesi di lockdown, dove l’intero sistema socio-economico nazionale è stato messo in ginocchio, si consente lo sbarco di immigranti (43) di cui 8 positivi al Covid-19. Ancora oggi si combatte con le limitazioni da assembramenti e con tutti i risvolti negativi che la chiusura forzata ha lasciato in un territorio delicato come quello aretuseo, che sta cercando in tutti i modi di sopravvivere e che rischia la perdita di oltre il 40 percento delle attività della filiera turistica. “È inaccettabile questa incoerenza – taglia corto il presidente di Confcommercio, Elio Piscitello -. È stato chiesto tanto ai piccoli imprenditori del nostro territorio e sappiamo bene che in molti non si riprenderanno più. È stata limitata la libertà individuale per un bene superiore, quello della salute, e oggi assistiamo ad una azione inaccettabile che vede, con superficialità, mettere a rischio un sistema distrutto dalla pandemia a causa di una disorganizzazione e inefficienza di chi ha gestito questi sbarchi”.
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Nell’era della comunicazione ogni parola può diventare uno tsunami mediatico, infatti parlare di “zona rossa” o di immigrati positivi al covid-19, presenti nel nostro territorio, oltre alla pericolosità per la gestione sanitaria, può innescare effetti devastanti per l’intera economia del sud-est. “I tanti sacrifici chiesti dal Governo nazionale non possono essere vanificati per gravi ed evidenti errori di gestione organizzativa e di comunicazione. “Il nostro territorio – continua Piscitello – non può sostenere un ulteriore colpo così forte, sia per la questione sanitaria, sia, in questo caso più evidente, per la ripartenza economica. In questo modo si mette a rischio quel, seppur minimo, tentativo di ritorno alla normalità nei settori trainanti della nostra precarissima economia locale”.
I commercianti di tutta la provincia sono in uno stato di agitazione per queste scelte, forse prese con troppa superficialità, senza pensare alle ricadute negative specie nell’ambito del turismo. “La Confcommercio chiede subito che i 43 immigrati, arrivati nei giorni scorsi ad Augusta e poi trasferiti nel territorio di Testa Dell’acqua, a 20 km dal centro abitato di Noto, siano urgentemente trasferiti in sicurezza e che si cominci a pensare a delle forme di indennizzo per il territorio di Noto, insieme all’intero territorio provinciale a cui è stato inferto l’ennesimo colpo. Non possiamo rimanere indifferenti dopo i sacrifici che tutti noi abbiamo fatto è che purtroppo stiamo pagando a caro prezzo – conclude il numero uno della Confcommercio -, oltretutto, senza sapere cosa ci riserverà l’imminente futuro. Pertanto, nel rispetto della persona umana dobbiamo salvare tutti, partendo da chi, sul territorio, cerca di sopravvivere nonostante tutto”.