Il sindaco, Francesco Italia, il prefetto, Giusy Scaduto, e vertici di Polizia, Arma dei carabinieri, Guarda di finanza, Polstrada e Capitaneria di porto hanno partecipato stamattina alla commemorazione, organizzata dall’Assostampa di Siracusa, del giornalista siracusano Mario Francese, il giornalista ucciso 42 anni fa a Palermo per le inchieste su Cosa nostra.
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Per i giornalisti erano presenti il segretario provinciale dell’Assostampa, Prospero Dente, il consigliere dell’Ordine, Santo Gallo, e i rappresentanti delle articolazioni della categoria: Gruppo cronisti siciliani-Unci, Massimo Ciccarello, Gruppo uffici stampa, Francesco Di Parenti, e Unione cattolica stampa italiana, Salvo Di Salvo. Per la famiglia Francese, c’era il nipote di Mario, Carmelo Francese. La cerimonia si è svolta davanti alla lapide commemorativa collocata nel giardino intitolato dal Comune di Siracusa al giornalista ucciso, nell’area di Casina Cuti.
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“Il suo coraggio nella denuncia della mafia e dei suoi affari economici – ha detto il sindaco Italia aprendo gli interventi – l’amore per una professione nobile e per la verità, che è anche anelito di libertà, fanno di Mario Francese un esempio per tutti, soprattutto per i giovani. Le sue inchieste erano precise e circostanziate, frutto di approfondimento e di studio, ma la mafia non accetta la verità perché vive e si sviluppa grazie alla menzogna, alla mistificazione della realtà e all’omertà. Questo mi spinge a riprendere il pensiero recentemente espresso da Papa Francesco sull’importanza della stampa e a ricordare che la democrazia sarà più forte e le istituzioni più solide se avremo dei giornalisti liberi e messi in condizione di svolgere fino in fondo la loro funzione”. Dopo gli interventi dei rappresentanti dei giornalisti, la commemorazione è stata chiusa dal prefetto Scaduto che ha evidenziato l’attualità della figura di Mario Francese e il suo valore come esempio di buon giornalismo, fatto di ricerca, approfondimento e verifica minuziosa delle notizie.