“CNA Siracusa sostiene la protesta dei ristoratori di Palazzolo Acreide che hanno occupato pacificamente l’aula consiliare del municipio per manifestare il loro dissenso contro le deboli misure di sostegno al comparto della ristorazione adottate dallo Stato”.
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Lo dichiara Gianpaolo Miceli, vicesegretario provinciale di CNA Siracusa. Pur comprendendo lo stremo dei colleghi che hanno deciso di aprire forzatamente – spiega Miceli – gli operatori siciliani hanno preferito realizzare una protesta simbolica, imbandendo una tavola al centro dell’aula consiliare del Comune, una <<mise en place>> ordinata ma inevitabilmente vuota, accanto alla quale stazionano 24 ore su 24 i ristoratori del territorio nel pieno rispetto delle norme anti Covid”. “Un segnale forte, proveniente da uno dei borghi d’Italia che ha proprio nella ristorazione e nell’agro alimentare di pregio uno dei principali asset economici – prosegue Miceli – un territorio votato alla bellezza e patrimonio dell’umanità che vuole superare questo momento buio per rilanciarsi con forza”.
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I ristoratori ma anche gli operatori del catering e i pubblici esercizi chiedono al Governo sostegni reali ed interventi urgenti tra cui il ristoro degli affitti, una revisione della tassazione alla luce dell’effettiva perdita economica subita, quantificabile in circa il 75-80% del fatturato nonché la riapertura al pubblico dei loro locali in completa sicurezza. Visti gli accorgimenti già presi legati al rispetto del distanziamento, alla riduzione dei coperti, alla sanificazione costante dei locali nonché alla formazione del personale, dotato di tutti i dispositivi di sicurezza personale necessari. “Il comparto della ristorazione non ha bisogno di ulteriori umiliazioni né di simboliche pacche sulle spalle – continua Gianpaolo Miceli – serve invece una proposta organica di protezione del comparto e la individuazione di misure idonee per la ripartenza, a cominciare dall’erogazione di quanto spetta alla categoria, partendo dal fondo ristorazione e verificando diverse mancate erogazioni dei ristori. Proprio sui ristori – precisa Miceli – occorre fare di più, ampliando il periodo di riferimento delle perdite all’intero 2020, occorrono misure specifiche sulle locazioni che pesano enormemente sui bilanci in profondo rosso delle aziende così come serve intervenire con urgenza sulle utenze che continuano ad arrivare nonostante l’inoperatività delle cucine; ma i nuovi provvedimenti devono necessariamente bloccare al più presto il prelievo fiscale così come le rottamazioni. Il rilancio poi non può non passare da un intervento fortissimo sulla riduzione del costo del lavoro, bene la riduzione del 30% nel Mezzogiorno ma per il settore occorre fare di più. Il rischio – spiega ancora Miceli – è una ecatombe annunciata nell’occupazione del comparto, così come rivendicato dall’Unione Agroalimentare di CNA Nazionale “.
“Quello che dobbiamo chiedere è che quanto stabilito venga erogato il più presto possibile, che la cassa integrazione, inspiegabilmente ferma a maggio tranne che per l’artigianato, riprenda la regolarità dei versamenti, che i vaccini vengano fatti rispettando i tempi – continua il vicesegretario di CNA Siracusa – il senso di responsabilità deve essere di tutti, non solo da parte di chi deve rispettare le regole, ma anche dal Governo e dalle Regioni, deve essere chiaro a tutti che bisogna accelerare al massimo i tempi per riaprire le attività ora che ci sono i vaccini. Non dobbiamo e non possiamo più tollerare ritardi – conclude Miceli – bisogna al più presto riprendere a dare i ristori alle imprese di ristorazione, fermi a dicembre, mentre possiamo tranquillamente fare a meno delle crisi di governo di cui nessuno sente il bisogno”.