Prima assemblea, questa mattina, nella zona industriale di Siracusa.
Si tratta del primo di una serie di confronti che la Cisl ha voluto organizzare per mettere in campo, insieme ai lavoratori, tutte le azioni opportune a difesa della zona industriale all’indomani della presentazione del piano ENI che arriva dopo una serie di questioni che, da Sasol a Isab per finire all’IAS, stanno mettendo a serio rischio il futuro della zona industriale siracusana.
La Cisl chiede un progetto complessivo di rilancio affinché il più grande polo energetico d’Europa non diventi il più grande deserto industriale del Continente.
“Vogliamo risposte urgenti sugli interventi di riconversione attraverso una transizione socialmente giusta”.
Questa mattina i segretari di Femca, Filca, Fim, Flaei, Fisascat, Fit, Alessandro Tripoli, Nunzio Turrisi, Angelo Sardella, Giuseppe Giansiracusa, Teresa Pintacorona e Alessandro Valenti, hanno ribadito la posizione dell’organizzazione che ha chiesto al Governo nazionale di intervenire nel piano di riconversione presentato da ENI per mantenere i livelli occupazionali e la salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini.
Un ruolo centrale viene chiesto alla Regione affinché, attraverso un serio piano industriale, garantisca il futuro economico di questa provincia.
La Cisl avvia così il percorso condiviso all’interno del settore Industria che, dopo l’appuntamento di questa mattina, si ritroverà con i lavoratori di Sasol, Sonatrach e dell’indotto nei prossimi giorni.
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