Nel dibattito sulla scelta del candidato sindaco del centrodestra a Siracusa, interviene il sindaco di Melilli e deputato regionale Giuseppe Carta di MPA. In assenza di un candidato condiviso in tempi rapidi, l’MpA è pronto a correre da solo.
Il confronto nel centrodestra siracusano, in vista delle elezioni amministrative della prossima primavera, si arricchisce dell’intervento del sindaco di Melilli e deputato regionale Giuseppe Carta.
Riprendendo quanto già affermato dal coordinatore cittadino del Movimento per l’Autonomia, Roberto Di Mauro, il presidente della IV Commissione Territorio e ambiente dell’Ars afferma che se la decisione toccherà al suo partito, considerato il successo elettorale alle scorse regionali, sarà una scelta oculata ma veloce.
Per Carta, spetta al deputato eletto e al coordinatore provinciale Mario Bonomo, il compito di convergere su una canditura unitaria, dopo una discussione collegiale interna al partito.
“La speranza è quella di avere un centrodestra compatto, data l’imminenza delle prossime elezioni. Qualora non dovesse accadere in tempi utili il Movimento per l’Autonomia, che mi pregio di rappresentare all’ARS, si riterrà svincolato da ogni legame e quindi libero di appartenere a una coalizione alternativa.
Abbiamo la consapevolezza di poter proporre nella nostra lista una classe dirigente che sia all’altezza di dare il proprio apporto per gestire una città bellissima e complessa come Siracusa.
Urge un’alternativa rispetto a quella classe dirigente che ha dato l’opportunità di far cadere il consiglio comunale, che è stata miope nella programmazione e nella scelta dei candidati e altrettanto nella pianificazione a lungo termine.
La scelta della componente politica è fondamentale poiché avrà il compito di guidare la straordinaria città di Archimede.”
Dopo gli interventi del deputato Riccardo Gennuso di Forza Italia e del coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Giuseppe Napoli, Giuseppe Carta rivendica un ruolo di primo piano per il suo partito.
Tutti i partiti della coalizione invocano l’unità del centrodestra, ammonendo però gli alleati di avere i candidati giusti e di essere pronti a valutare percorsi alternativi.
Se si tratta di schermaglie, strategie di posizionamento dei singoli partiti, o questo confronto è il preludio di una rottura della coalizione, è presto per capirlo, anche perché la storia ci insegna che il centrodestra ha una notevole capacità di trovare l’accordo anche quando i rapporti sembrano compromessi.