Il presidente della IV Commissione “Ambiente, Mobilità e Territorio”, On. Giuseppe Carta, ha indirizzato al Presidente della Regione e all’Assessore per il Territorio e l’Ambiente un’interrogazione.
Il sindaco di Melilli chiede di valutare l’individuazione di alternative forme di tutela ambientale.
“Verificare la regolarità delle procedure per l’istituzione del Parco Nazionale degli Iblei. Incidenza sul tessuto economico delle imprese agricole e mancata collegialità e concertazione, di tutti gli attori coinvolti, nella redazione di un documento d’indirizzo relativo all’analisi territoriale dell’area da destinare a protezione, perimetrazione e individuazione degli obiettivi da perseguire” questi, in sintesi, i dubbi sollevati dall’interrogazione, posta sull’argomento, dal Presidente della IV Commissione “Ambiente, Mobilità e Territorio”, On. Giuseppe Carta, indirizzata al Presidente della Regione e all’Assessore per il Territorio e l’Ambiente.
L’iter per la costituzione del Parco Nazionale degli Iblei fu avviato nel 2007, con l’inserimento tra i quattro Parchi nazionali, di cui il decreto legge n. 159, su proposta dell’allora Ministro per l’Ambiente, definiva l’istituzione in Sicilia.
Il costituendo parco ha una superficie di circa 150 mila ettari, interessa sei comuni della provincia di Ragusa, diciannove della provincia di Siracusa e tre di quella di Catania, e comprende le riserve naturali Pantalica-Valle dell’Anapo, Cavagrande del Cassibile e il complesso speleologico Villasmundo-S.Alfio, e sedici Siti di importanza comunitaria (Sic), le Zone speciali di conservazione e le Zone di protezione speciale.
Per l’onorevole Carta:
“La tutela delle attività economiche insediate nell’area, che costituiscono il polmone economico di un territorio altrimenti destinato alla marginalizzazione, e la messa in sicurezza di un’intera zona ad elevato rischio idrogeologico che necessiterebbe della realizzazione di opere idrauliche propedeutiche alla regimazione delle acque superficiali, sarebbero, di fatto, impossibili con i vincoli caratteristici tipici di un Parco nazionale.
Vincoli che avrebbero riflessi importanti anche rispetto alla gestione dell’attività venatoria, fondamentale contro il fenomeno dilagante della crescita esponenziale di esemplari di cinghiai di fenotipo selvatico.
Pertanto bisogna riflettere su un’opportuna integrazione istruttoria sull’incidenza del regime vincolistico sulle esigenze del territorio e sulle attività economiche, nonchè sulla reale necessità dell’istituzione del Parco individuando forme alternative di tutela ambientale del territorio atte a garantire lo svolgimento delle attività delle filiere produttive”
A ottobre, con una lettera aperta, un cartello di nove associazioni, tra cui Legambiente, WWF e Natura Sicula, avevano chiesto ai sindaci dei comuni interessati di accogliere favorevolmente la perimetrazione e zonizzazione proposta dall’Assessorato Regionale al Territorio e Ambiente e dal Ministero della Transizione Ecologica, per consentire una rapida conclusione dell’iter istitutivo del Parco Nazionale degli Iblei.