Dopo la trasmissione di ieri su La7, nel corso del programma Piazzapulita condotto da Marco Formigli, di un servizio sul deputato regionale Carlo Auteri (leggi l’articolo), accusato di favorire associazioni vicine a lui e alla sua sfera familiare, il parlamentare affida la replica a due post su Facebook.
“In queste ore sono vittima di un attacco su più fronti. Quello che i giornalisti dimenticano di dire, e io stesso non ho avuto la forza di affermare perché assaltato e preso alla sprovvista, è che i fondi di cui parlano si riferiscono al periodo covid e sono stati erogati ben prima che diventassi deputato regionale.
Sono all’Ars solo dal 18 gennaio 2023.
Dalle date capirete da soli quanto sia una polemica strumentale”.
Quindi si scusa con il suo collega all’Ars Ismaele La Vardera che, nel corso della trasmissione di ieri, ha fatto ascoltare la registrazione audio di uno scontro verbale tra i due, nel corso del quale Auteri usa toni minacciosi.
“Mi scuso per i toni utilizzati – che non mi appartengono – con il collega La Vardera, successivi a svariate offese nei confronti di mia madre e di mia moglie.
L’onorevole dimentica troppo spesso che non è più in televisione e che le offese personali dovrebbero essere fuori discussione, come peraltro rammentato dal presidente dell’Ars Galvagno durante una recente seduta d’aula.
Mi scuso con voi dal profondo del cuore per quello che avete ascoltato, mi scuso con mia moglie e soprattutto con mia madre: stanno pagando il fatto di avere un marito e un figlio che ha deciso di fare politica e spendersi per la propria comunità e per un settore, quello della cultura, troppo spesso ritenuto superfluo e che invece va sostenuto.
Come fatto con numerose associazioni, eventi e spettacoli che questa terra merita.
Andiamo avanti a testa alta sapendo di non aver fatto niente contro la morale e la legge”.
In un altro post, Auteri attacca i giornalisti del quotidiano La Sicilia autori di una serie di articoli pubblicati sul quotidiano catanese sulla questione dei finanziamenti regionali.
“Il tentativo di screditare o far apparire le cose in modo errato è sempre dietro l’angolo, quasi come se ci fosse qualche grande stortura o furberia da smascherare.
Purtroppo, chi scrive certi articoli è ben consapevole dei criteri e delle scelte dettate dalla legge.
Tuttavia, alcuni continuano a sfruttare la gogna mediatica per mistificare il messaggio.
Ho sempre sostenuto la meritocrazia e apprezzato chi lavora e ci mette la faccia ogni giorno, rispettando sempre i criteri della legge.
Quelli che qualcuno chiama ‘Amici ‘ sono le persone che, con il loro impegno, arricchiscono la nostra cultura.
È essenziale continuare a supportare il nostro patrimonio e chi opera nel mondo della cultura, ricordando costantemente l’importanza del rispetto delle leggi.
Il resto è solo rumore di fondo”.
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