In un comunicato, il presidente dell’Ail, l’Associazione italiana contro le leucemie, si schiera a favore del trasferimento di Oncoematologia da Augusta a Siracusa,
Per Claudio Tardonato, la polemica rappresenta l’espressione di “una inspiegabile contrarietà a danno dei malati oncologici”.
Sull’ipotesi di trasferimento del reparto, hanno preso una netta posizione contraria i sindaci di Augusta, Priolo e Melilli, che hanno incontrato i vertici dell’Asp la settimana scorsa.
Nel comunicato, Tardonato sottolinea il bisogno di “una politica serena, equilibrata, ragionevole, in grado di non mischiare allarmistiche soluzioni affrettate a danno di malati oncologici, in particolare di quelli colpiti da leucemia, linfomi, mieloma e altre malattie del sangue”.
Il presidente di Ail, a nome dell’associazione, si dice “sorpreso di leggere le sorprendenti e ingiustificate contrarietà di soggetti politici che, a nome delle istituzioni (quali?), si mostrano contrari all’estensione del reparto di Oncoematologia a Siracusa”.
Per l’associazione “non si tratta di alcuno scippo all’Ospedale di Augusta, dacché l’unità operativa di Ematologia del Muscatello, a cui si augura di aprire nuovi posti letto, continuerà regolarmente la propria attività diagnostico-terapeutica sotto la conduzione del primario dottore Floridia”.
Tardonato esprime quindi apprezzamento per la scelta dell’Asp di Siracusa, che definisce “saggia”, di accrescere la fruizione dei servizi sanitari oncologici, anche, all’Ospedale Umberto I.
Secondo il presidente Ail, si avranno, a beneficio della collettività, due unità indipendenti e idonee ad erogare gli stessi standard di cure.
Secondo l’Ail, l’obiettivo sarebbe infatti quello di “creare un nuovo reparto a Siracusa, la cui responsabilità sarà affidata alla dottoressa Cotzia è quindi e unicamente quello di agevolare gli oltre 4.000 accessi, ripetiamo 4.000 accessi di soggetti fragili, dichiarati invalidi, molti dei quali residenti nei comuni a Sud di Siracusa e nelle zone montane, a cui non può essere negato il diritto di avvalersi del trattamento di chemioterapia il più possibile vicino alla propria residenza”.
“Lo vogliono anche i parenti degli ammalati, imposti all’accompagnamento per fare curare i propri congiunti, taluni residenti a Portopalo e zone limitrofe, costretti a percorrere inutili chilometri, sacrificando onerose giornate lavorative.
L’auspicio che si propone la nostra associazione è quello che non vengano opposti ostacoli tesi a migliorare nella nostra provincia le cure oncoematologiche e di facilitare allo stesso tempo i sofferenti della gravosa malattia”.
Il comunicato si conclude con l’annuncio di azioni a sostegno del trasferimento del reparto.
“La nostra associazione di sicuro non rimarrà inerme di fronte a coloro che prenderebbero decisioni diverse dal buon senso e dalla trasparente logica mirata a favorire i pazienti con serie patologie”.
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