Una donna di 76 anni era arrivata al pronto soccorso dell’ospedale Umberto I di Siracusa per una sospetta polmonite, nel pomeriggio del 19 gennaio.
Secondo il racconto della nuora, cinque giorni dopo i familiari venivano avvisati dai sanitari dell’ospedale che la donna era caduta dal letto riportando la frattura del femore.
La familiare ha aggiunto che a 24 ore dall’incidente la donna non era stata ancora trasferita in reparto e non era stato comunicato quando sarebbe stata operata.
Alla denuncia della donna, ha replicato la direzione dell’ospedale.
“Nessun errore diagnostico né gestionale e il personale si adopera instancabilmente nell’interesse dei pazienti”.
Così il direttore del pronto soccorso, dott. Aulo Di Grande, che puntualizza come la paziente sia stata trasferita in meno di 12 ore dall’arrivo in PS, dopo i primi accertamenti, in Holding area per la prosecuzione dell’iter diagnostico.
“Pur comprendendo il disappunto del familiare sui tempi di permanenza in area di emergenza e sull’evento accidentale della frattura del femore, non si ravvisano nella gestione della paziente né errori diagnostici né gestionali e si sottolinea ancora una volta che tutto il personale del Pronto Soccorso si adopera instancabilmente nell’interesse dei pazienti nonostante le difficoltà”
E’ errato affermare che la paziente è rimasta in pronto soccorso per diversi giorni, visto che il trasferimento in holding area è avvenuto in meno di 12 ore.
L’holding Area è una articolazione funzionale del PS ideata e realizzata al fine di assistere i pazienti in attesa del ricovero in reparto, assicurando loro quanto necessario, dotata di personale medico dedicato dalle ore 8 alle 20 così come di personale infermieristico e ausiliario sempre presente.
La paziente ha proseguito la terapia medica prescritta fino al ricovero in reparto ed è stata assistita al pari degli altri pazienti e in merito alla diagnosi, è stata sottoposta a tutti gli accertamenti non ravvisando alcun errore diagnostico.
In riferimento alla caduta accidentale esitata nella frattura del femore, è stata seguita pedissequamente la procedura aziendale con utilizzo delle sponde sin dall’accettazione in triage ove è stato opportunamente segnalato il ‘rischio caduta’.
Purtroppo qualunque procedura finalizzata a ridurre il rischio di cadute non le azzera, come documentato dai dati presenti in letteratura”.
Riguardo alla impossibilità per i familiari di assistere i pazienti anziani durante la permanenza in Holding area, il dott. De Grande ha aggiunto:
“La maggioranza dei pazienti è anziana e la presenza dei familiari congestionerebbe a dismisura i locali, senza tenere conto del rischio legato alla diffusione del covid-19”.
Il direttore medico di presidio Paolo Bordonaro, intanto, ha avviato una indagine interna per verificare quanto denunciato dai familiari della donna, mentre la responsabile dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico, Adalgisa Cucè, fa sapere che in merito all’episodio denunciato non risulta alcuna richiesta di intervento da parte dei familiari,
Sulla vicenda è intervenuto anche il direttore del reparto di Ortopedia Salvatore Caruso.
“Chiamati dal Pronto soccorso la mattina del 25 gennaio ad accertamenti effettuati la paziente a meno di 24 ore è stata ricoverata in Ortopedia. Il tipo di frattura non rientra nel progetto femore ma nonostante questo, vista la situazione clinica generale della paziente, prima di operarla, nell’interesse della paziente stessa, si stanno eseguendo tutti gli accertamenti del caso”.
Ma la replica dei sanitari non sembra aver rasserenato i familiari della donna che l’hanno definita “pilatesca” e hanno manifestato l’intenzione di presentare sull’accaduto una denuncia alla magistratura.