Dopo la stroncatura del rapporto ‘Qualità della vita’ di ItaliaOggi, Siracusa è negli ultimi posti anche nella classifica di Ecosistema Urbano di Legambiente.
Dopo il penultimo posto nella graduatoria delle provincie italiane nel rapporto ‘Qualità della vita’ di ItaliaOggi, arriva un’altra bocciatura per la qualità della vita a Siracusa.
Siracusa è infatti 96ma nella classifica di Ecosistema Urbano di Legambiente, il Rapporto che l’associazione realizza in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, che misura le performance ambientali delle città capoluogo di provincia, che tiene conto di 18 indicatori, distribuiti in sei aree tematiche: aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia.
Siracusa colleziona performance non esaltanti in molti degli indici significativi, presi in considerazione nello studio, particolarmente critica l’offerta del trasporto pubblico urbano.
La nuova regina green è Bolzano che dal sesto posto dello scorso anno conquista la vetta della classifica, seguita da Belluno, Reggio Emilia e Cosenza.
Gli ultimi due posti della classifica sono appannaggio di due città siciliane, Palermo e Catania, rispettivamente 104ma e 105ma e ultima.
Tra le altre città siciliane, la prima è Agrigento che occupa la 58ma posizione, seguita da Trapani 60ma, Ragusa 66ma, Enna 80ma, Caltanissetta 90ma e Messina 98ma.
Il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani ha così commentato: “Dalla fotografia di Ecosistema Urbano 2022 non vediamo quel cambio di passo repentino che impone l’emergenza energetica, ambientale e sociale. In tutte le città serve velocizzare gli interventi, diffondere gli impianti fotovoltaici sui tetti e le comunità energetiche rinnovabili, riqualificare gli edifici, promuovere l’elettrificazione del trasporto pubblico e privato, completare fognature e depuratori, realizzare gli impianti dell’economia circolare, a partire da quelli di digestione anaerobica e compostaggio per produrre biometano e compost di qualità, di riciclo chimico delle plastiche miste e quelli per recuperare le terre rare dai rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. Queste sono le sfide che attendono il nuovo governo. La transizione ecologica dei capoluoghi italiani dipende dalle scelte dei Comuni ma soprattutto da quelle che verranno fatte a livello nazionale dall’esecutivo. Da parte nostra ci auguriamo di non perdere tempo a discutere di progetti inutili come il Ponte sullo Stretto Messina, ma daremo il nostro contributo per dare concretezza alle opere pubbliche e agli impianti per la transizione ecologica che serve al Paese”.