Alessandro Tripoli, segretario generale Femca Cisl di Ragusa e Siracusa, interviene sull’allarme lanciato dal sindaco di Melilli, Carta, sulla volontà della Sasol di chiudere un impianto nello stabilimento di Augusta.
Per Tripoli, la decisione di Sasol di chiudere un impianto ad Augusta, mettendo a rischio 65 posti di lavoro, è inaccettabile e rappresenta una cesura netta rispetto alla storia del distretto industriale del siracusano.
“Anche nei momenti più difficili, con aziende in trasformazione o colpite dalle dinamiche di mercato globale, mai si era arrivati a soluzioni così drastiche.
Questo territorio, grazie al confronto continuo con tutte le parti coinvolte, è riuscito a evitare decisioni che sacrificassero l’occupazione.
La scelta di Sasol, invece, rischia di aprire un pericoloso precedente che il sindacato non può e non vuole tollerare”.
Il segretario di Femca Cisl sottolinea come il distretto industriale di Siracusa abbia sempre rappresentato un modello di responsabilità condivisa, con le aziende che si sono dimostrate capaci di trovare soluzioni per assorbire i lavoratori in difficoltà, senza mai ricorrere a licenziamenti.
“È indispensabile che questo principio venga preservato.
Nonostante le difficoltà legate alla transizione ecologica, agli alti costi energetici e alle sfide dei mercati, altre aziende del territorio stanno investendo per migliorare la sostenibilità e l’innovazione, mostrando che è possibile coniugare cambiamento e tutela occupazionale.
Tali investimenti rappresentano un’opportunità per il rilancio del distretto, ma non devono farci dimenticare che il lavoro resta il fondamento di qualsiasi sviluppo industriale”.
Il grido d’allarme lanciato dai sindaci della provincia è pienamente condiviso dal sindacato dei chimici e dei lavoratori dell’energia Cisl, che sottolinea come la zona industriale di Siracusa sia un pilastro per l’economia locale e nazionale.
Per Tripoli tutti, dalle aziende alle istituzioni, hanno il dovere di salvaguardarne il ruolo strategico e garantire un futuro sostenibile per i lavoratori e le loro famiglie, e ribadisce l’esigenza di un piano chiaro, che metta al centro non solo la competitività, ma anche la dignità e i diritti di chi ha contribuito a costruire il valore di questo territorio.
“Siamo chiari: non permetteremo che nessun lavoratore venga lasciato indietro.
Se le aziende del distretto dovessero venire meno allo spirito di solidarietà che ha sempre distinto questo territorio, la Femca Cisl si attiverà con decisione per tutelare i posti di lavoro e difendere il futuro della comunità
Nessuno deve pensare di poter agire indisturbato a scapito delle persone che rendono vitale questo distretto.
Le trasformazioni industriali sono una sfida, ma non possono diventare un pretesto per demolire ciò che si è costruito con fatica. Il lavoro è e rimarrà la nostra priorità”.
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