“Il G7 Agricoltura è giunto quasi al termine e il tema lavoro è stato del tutto escluso”.
Per il segretario generale della Cgil di Siracusa, Roberto Alosi, si tratta di una scelta singolare, specie tenendo conto che Siracusa, e la Sicilia più in generale, è un territorio in cui il lavoro nero e il caporalato sono fenomeni particolarmente diffusi nel settore agricolo.
Per Alosi non sono poche le incongruenze di questo evento, e attacca, in una sorta di ideale botta e risposta, gli esponenti dei governi nazionale e regionale per alcune dichiarazioni.
Il primo è il ministro Lollobrigida per questa sua affermazione:
“Promuoveremo la sicurezza alimentare, la sostenibilità e uno sviluppo legato ai territori e al benessere delle comunità locali”.
A questa dichiarazione, il segretario della Cgil. replica: “Ma la sostenibilità non ha a che fare anche con la qualità e la legalità del lavoro?”
Quindi commenta l’affermazione dell’assessore regionale all’Agricoltura, allo sviluppo rurale e alla pesca, Salvatore Barbagallo, “la Sicilia è pronta a giocare un ruolo da protagonista”.
A Barbagallo Alosi chiede: “ci vuole spiegare come, quando, con quale visione e attraverso quali risorse e iniziative concrete la Sicilia vuole esercitare questo ruolo?”
Quindi tocca al presidente della Regione Renato Schifani, che ha affermato: “Sono convinto che il G7 a Ortigia sarà un momento cruciale per promuovere la Sicilia, non solo come destinazione turistica, ma come leader nell’agricoltura e pesca sostenibili”.
“Ma di quale Sicilia parla il Presidente Schifani, di quella lasciata devastare da incendi e povertà idrica e con le aziende agricole e zootecniche al collasso, con i pescatori messi all’angolo dalle grandi multinazionali della pesca e costretti a diventare comparse del turismo?”
Per Alosi c’è bisogno di uno sforzo politico importante per rilanciare l’economia siciliana.
“Basta frasi a effetto.
Urgono politiche (ambientali, agricole, del cibo, dell’alimentazione e del territorio) serie, volte a favorire la costruzione di una politica economica attenta che risponda ai bisogni delle persone e di chi lavora, nell’ambito di una rigenerazione che punti sulla sostenibilità sociale di produzioni e consumi, sulla salvaguardia degli ecosistemi e sulle vocazioni dei territori”.
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