Al Teatro Massimo di Siracusa va in scena domani (ore 21) e sabato (ore 17,30) la favola nera scritta da Costanza Di Quattro e interpretata dall’artista-cantastorie Mario Incudine. Regia di Moni Ovadia
Barbablù è una favola antica, un racconto marcatamente noir denso di immagini e parole. Venerdì 1 (ore 21) e sabato 2 dicembre (ore 17,30) arriva al Teatro Massimo di Siracusa, nell’ambito della stagione #NuovoTeatro, dedicata ai testi teatrali contemporanei, il poliedrico artista-cantastorie siciliano Mario Incudine nei panni del cattivo per eccellenza, Barbablù.
Lo spettacolo, basato sul testo dell’autrice Costanza Di Quattro, si avvale di una ricca colonna musicale firmata dallo stesso Incudine ed eseguita dal vivo da Antonio Vasta. La regia è di Moni Ovadia.
Barbablù è una favola vera, immersa fra castelli incantati e chiavette magiche, amori infiniti e amori tragicamente distrutti.
In un posto senza spazio, in un tempo che non c’è, Barbablù si racconta allo spettatore attraverso un delirio surreale di lucida follia.
Diverso da quello che la letteratura ci ha propinato negli anni, questo Barbablù si apre e si confida, racconta di essere stato e di continuare ad essere.
Lui, nella sua essenza di uomo, di bambino ferito, di amante frustrato, di figlio non amato. Lui, uomo del suo tempo per ogni tempo.
Eterno insoddisfatto, cruento assassino, instancabile amante.
Un intenso monologo che racconta la storia del cattivo per eccellenza, i sette amori vissuti, le sette vite distrutte fino all’ultima, l’unica per la quale valeva la pena fermarsi.
Quelle sette donne che portavano i nomi dei fiori, uccise violentemente senza motivo e che rimandano oggi alle numerose vittime quotidiane di femminicidio.
Il racconto si attiene alla favola conturbante.
La verità permea l’andamento dello spettacolo; la verità storiografica di un personaggio realmente esistito il cui nome echeggia ancora nel mondo sotto il ricordo fantastico di Barbablù.