«Bene la scelta fatta dai Sindaci della provincia di Siracusa di una gestione pubblica del servizio idrico integrato attraverso l’Agenzia Speciale Consortile. Non vorrei però che per qualcuno questa scelta rappresenti il “Cavallo di Troia” per riproporre poi altre formule, come magari un ritorno alla società mista”.
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Così il presidente dell’Assemblea provinciale del PD di Siracusa, Paolo Amenta, dopo la decisione assunta dai Sindaci siracusani nell’ultima Assemblea dell’ATI Idrico, di mantenere pubblica la gestione dell’acqua e dei servizi fognari, attraverso la costituzione di una Agenzia Speciale Consortile. Amenta, che da Sindaco di Canicattini Bagni e Vice Presidente di AnciSicilia, qualche anni addietro, guido la “ribellione” dei Sindaci siracusani di non consegnare gli impianti a SAI8, viste le continue violazioni contrattuali di quest’ultima, ad iniziare dalle mancate fidejussioni e dai mancati investimenti che, al contrario, pesavano nella determinazione della tariffazione a carico dei cittadini, non nasconde le proprie preoccupazioni guardando alla realtà delle varie Municipalità.
«La vera scommessa e il vero coraggio – prosegue Amenta – iniziano adesso per i Sindaci col mettere nelle condizioni il Commissario Azzarello, entro la scadenza del suo mandato, fissato al 31 dicembre di quest’anno, di approntare, il nuovo Piano d’Ambito. Che in pratica, guardando al futuro e al miglioramento dei servizi, rappresenta la fotografia e le linee guida degli interventi che la nuova società consortile dovrà realizzare nei territori. Si dovrà, nel contempo, costituire l’Agenzia, dotandola di una governance credibile e responsabile, riempendola di competenze, tecnici e amministrativi capaci, e del personale necessario, assorbendo quello attuale senza lasciare indietro nessuno.
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Servirà poi aprire linee di credito con gli istituti bancari, valutando l’ipotesi di ricorrere alla Cassa Depositi e Prestiti per poter disporre di risorse finanziarie per lo start up della società consortile, sapendo di poter disporre, in questa fase, del capitale dato dalle reti e dagli impianti dei Comuni che verranno consegnati all’Agenzia, e come garanzia la riscossine delle tariffe. Tra l’altro, si tenga conto che, dal primo Gennaio 2021 si attiverà la nuova programmazione comunitaria 2021-2027 che può mettere a disposizione finanziamenti, così come i Recovery Fund e il Piano per il Sud. Ed inoltre servirà costruire, mettendo insieme tutte le voci, ad iniziare dagli investimenti che si intendono realizzare, la tariffazione a carico dei cittadini, sapendo che a differenza di altre formule societarie, l’Agenzia non dovrà fare business sull’acqua pubblica e sui servizi correlati. Determinando già un risparmio almeno del 10% sull’utile d’impresa.
In pratica quello che già facciamo tanti Comuni, garantendo alle nostre comunità efficienza e qualità dei servizi, manutenzioni e investimenti per migliorare e ammodernare gli impianti, accedendo a fondi di Bilancio e a finanziamenti regionali, nazionali ed europei, mantenendo una tariffa decente. Certo – aggiunge il Presidente provinciale del PD – chi invece in programma non ha tutto questo ma guarda al business, magari farà di tutto per far fallire o lasciare arenare la scelta della gestione pubblica, per poi tentare la sterzata. Su questo posso garantire che saremo molto vigili, anche perché, non abbiamo nessuna intenzione di inoltrarci in percorsi tormentosi dove alla fine a prevalere, considerata, come dice qualcuno, la debolezza organizzativa degli Enti pubblici, sarà come sempre il privato con i propri interessi, e non certo quelli dei cittadini-utenti. E allora – conclude Paolo Amenta – si sappia che il lavoro da qui in avanti necessita di un cronoprogramma imprescindibile che preveda: la presentazione da parte del Commissario Azzarello, nei tempi del suo mandato, un nuovo Piano d’Ambito; la definizione di chi dei 13 Comuni che hanno chiesto la salvaguardia di una gestione in proprio dei servizi abbia i requisiti per poterlo fare in base all’art. 147, comma 2 bis, D.Lgs. n. 152/2006; l’affidamento del servizio idrico integrato alla costituenda Agenzia Speciale Consortile nel rispetto di quanto deliberato dall’Assemblea Territoriale Idrica; la consegna all’Agenzia di tutte le reti e impianti comunali rientranti nella gestione unica d’ambito; e infine, la conclusione dell’iter di determinazione e approvazione delle tariffe. Sapendo che questi passaggi devono essere attuati con il voto dell’Assemblea o i poteri sostitutivi del Commissario, poteri che oggi il decreto regionale non gli attribuisce, e il cui incarico scade il 31 dicembre 2020, salvo eventuali ulteriori proroghe».