A Palermo, nella Sala rossa di Palazzo dei Normanni, si è parlato dell’inquinamento del siracusano con Fabio Lo Verso, autore del libro “Il mare color veleno”, don Palmiro Prisutto e il vice sindaco di Siracusa Edy Bandiera.
A proporre l’iniziativa, che è stata coordinata dal giornalista Antonio Condorelli, il vice presidente della Commissione regionale antimafia Ismaele La Vardera.
Al centro dell’incontro il libro del giornalista e scrittore di origine palermitana, trapiantato in Svizzera, Fabio Lo Verso, un libro-denuncia in cui ha raccolto numerose testimonianze sull’emergenza sanitaria del tratto della costa siciliana tra Augusta e Siracusa, che nel dopoguerra, come ricorda lo stesso autore, fu definito da Tomasi di Lampedusa, “il più bel posto della Sicilia” e oggi è stato ribattezzato “il quadrilatero della morte”.
L’incontro è stato aperto con la proiezione di un breve documentario realizzato dieci anni fa da Antonio Condorelli, che ha poi ricostruito le vicende della crisi ambientale.
L’incontro a Palazzo dei Normanni si è svolto il giorno dopo il decimo anniversario della messa che ogni 28 del mese don Palmiro Prisutto celebra ricordando tutte le vittime del cancro, e a sostegno degli ammalati che lottano contro la terribile malattia.
Fabio Lo Verso ha ricordato i motivi che lo hanno spinto a realizzare la sua inchiesta.
“A occuparmi della zona industriale del siracusano mi ha spinto il ricordo di mio padre, palermitano, che mi diceva che aveva paura di andare a lavorare nelle fabbriche del siracusano, dove era andato suo cugino e quindi conosceva un po’ la situazione.
Mi diceva: io preferisco essere disoccupata a Palermo che lavorare a Siracusa.
Quindi ho scoperto che non era stato scritto nessun libro sui risvolti tossici, soprattutto sulla sofferenza della popolazione, malgrado il fatto che quel polo esiste da oltre 75 anni e l’emergenza sanitaria sia scattata oltre 50 fa.
Da giornalista, che registra le analisi le certezze fatti e le ricerche degli altri, posso affermare che anche più acerrimi nemici di don Palmiro, e ne ha tanti, hanno riconosciuto e l’hanno detto, che senza la sua messa in forma la sua omelia e di protesta, sarebbe calato un silenzio tombale, una pietra tombale sul dramma ambientale”.
Il vice sindaco di Siracusa Edy Bandiera ha ringraziato don Palmiro Prisutto per il suo impegno che ha impedito che cadesse il silenzio sul dramma dei cittadini.
Bandiera ha anche ricordato le responsabilità delle vecchie classi dirigenti, che si sono lasciate imporre un modello di sviluppo che nulla aveva a che fare con il territorio, uno sviluppo che allora appariva facile e portatore di facili guadagni, finendo così per svendere il territorio e il futuro delle popolazioni della zona.
Ismaele La Vardera, dopo aver duramente criticato l’assenza dei parlamentari siracusani, ha annunciato l’intenzione di promuovere la costituzione di un intergruppo parlamentare, per elaborare un disegno di legge condiviso sulla crisi ambientale del polo siracusano, e ha espresso l’auspicio che sia nominato presidente onorario, in un ruolo di garante, proprio don Palmiro Prisutto per riconoscere il valore del suo impegno in difesa della salute dei cittadini.