Giornata di fibrillazioni ieri per il Movimento per l’autonomia e per il governo regionale, dopo la notizia, anticipata dal Giornale di Sicilia, della confidenza fatta il giorno prima dall’assessore per l’Energia e Servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro, ad alcuni suoi fedelissimi, della volontà di dimettersi.
La notizia è stata poi ripresa dal TgR della Rai nell’edizione delle 14.
Di Mauro avrebbe detto di essere impegnato a completare gli ultimi adempimenti per non perdere fondi europei, per poi lasciare subito dopo l’assessorato.
Alla base della volontà di dimettersi ci sarebbe la considerazione della difficolta di sostenere gli impegni che attendono l’assessorato nei prossimi mesi, dalle dighe ai termovalorizzatori, all’energia, sono le sfide chiave che dovrà affrontare, con un organico di soli 4 dirigenti.
A pesare sarebbero anche i rapporti con il presidente Schifani, non sono dei più sereni.
È subito partita la corsa per individuare il nome del suo successore.
Si parla di una sostituzione che avverrebbe all’interno del Mpa, e si è fatto il nome dell’ex vice sindaco di Enna Francesco Colianni, che però ha smentito in serata le indiscrezioni con un comunicato, nel quale afferma tra l’altro di trovarsi negli Stati Uniti per motivi professionali, cosa che avviene spesso ormai da diversi anni e per lunghi periodi dell’anno.
Colianni, che si dice dispiaciuto per “essere stato tirato in ballo senza motivi particolari”, e sottolinea che “non c’è stata né una richiesta da parte mia al Movimento, né una sollecitazione da parte di alcuni”.
Ma la prima smentita era arrivata, pochi minuti prima, con un comunicato ufficiale del Mpa.
“Circolano varie voci sulle dimissioni di Roberto Di Mauro da assessore di Energia, Acqua e Rifiuti.
Proprio oggi l’ex Presidente della Regione Raffaele Lombardo lo ha invitato a smentirle e gli ha chiesto di continuare nella sua funzione, nonostante le enormi difficoltà legate sopratutto alla carenza di funzionari.
Inoltre nessuno dei deputati in carica appartenenti ad Mpa ha dato la propria disponibilità ad entrare in Giunta”.
Immediatamente dopo, in un comunicato, l’assessore Di Mauro parla di notizie che sarebbero “solo indiscrezioni”.
“Oggi ho avuto diverse riunioni ufficiali: una riunione con i dirigenti dell’assessorato e i consulenti del presidente per l’esame della norma che consente l’incremento degli abbancamenti nelle discariche, poi ho avuto riunioni con gli amministratori della discarica di Trapani e di Gela e domani sarò in commissioni Ue.
Quelle che sono state riportate dalla stampa in merito a mie possibili dimissioni sono solo indiscrezioni.
È chiaro che, però, c’è una riflessione in corso che riguarda la mancanza di funzionari e le difficoltà del settore dei rifiuti”.
Le smentite non hanno fermato il toto nomi per il successore, e dopo quello di Colianni, si sono fatti di nomi dell’ex assessore alla Sanità del governo Lombardo, Massimo Russo, e quello del messinese Luigi Genovese, ex deputato all’Ars eletto nella lista di Forza Italia.
Più accreditato il secondo, figlio di Francantonio, ex sindaco di Messina ed ex deputato regionale e nazionale, ed ex segretario regionale del Pd eletto alle primarie del 2007, per poi passare a Forza Italia nel 2015.
Francantonio Genovese fu arrestato, e condannato in via definitiva dalla Corte di Cassazione a 6 anni e 8 mesi con le imputazioni di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, associazione a delinquere, riciclaggio, frode fiscale e tentata concussione, nell’ambito di un’inchiesta sui corsi di formazione finanziati dalla Regione.
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