Con una intervista al quotidiano La Sicilia, Raffaele Lombardo ha sciolto il patto federativo del suo partito con la Lega, che aveva stipulato a ottobre a Roma.
L’accordo, siglato a Roma tra i due leader lo scorso ottobre, avrebbe trasformato il Mpa in un partito federato con la Lega di Matteo Salvini.
Lo scopo dell’accordo, di fatto una riedizione di quello che nel 2006 portò a liste congiunte alle elezioni politiche, era quello di aumentare il peso politico, con l’inserimento nella lista per le europee della Lega di qualche candidato autonomista, magari lo stesso Lombardo.
Sull’argomento, l’ex presidente della Regione, che è stato anche europarlamentare e presidente della Provincia di Catania, si era espresso con chiarezza.
“È importante avere una rappresentanza nazionale ed europea un obiettivo ambizioso che possiamo raggiungere anche cercando alleanze con realtà politiche che condividano la nostra idea di autonomia e medesimo orgoglio d’appartenenza.”
Ma da subito i pessimi rapporti tra Lombardo e la componente siciliana del partito di Salvini, che fa capo a Luca Sammartino, avevano provocato tensioni.
Sulla decisione del leader del Mpa potrebbero avere influito anche le reazioni dei gruppi locali del partito, che con l’accordo avrebbe perso la connotazione di partito moderato di centro per svoltare decisamente verso la destra estrema.
Ulteriore elemento, la crisi ormai latente della leadership di Matteo Salvini che potrebbe mettere in discussione l’idea del partito nazionale per rilanciare la Lega Nord, come ormai chiedono apertamente molti militanti e anche leader di peso, a cominciare dal presidente del veneto Luca Zaia.
Lombardo è sembrato rammaricato per un patto che, a suo dire, “non ha avuto fortuna per ben due volte”, e accusa i leghisti siciliani: “non mi spiego come mai sia stato consentito che l’iniziativa da lui voluta sia stata ‘picconata’ dai cosiddetti leghisti siciliani”.
“E dire che a sollecitarlo è stato proprio il vicepremier Salvini.
Peccato! Si sarebbe dato vita, almeno in Sicilia, a un terzo polo dal peso e dalla dignità pari a Fratelli d’Italia e Forza Italia, capace di esprimere credibilmente obiettivi e uomini al massimo livello, piuttosto che rassegnarsi a un ruolo minore.
Un’occasione perduta”.
Ora potrebbero esserci ulteriori tensioni nella maggioranza che alla regione sostiene il governo Schifani.
Lombardo infatti, dopo aver dichiarato che alle prossime elezioni europee il Mpa appoggerà un partito che sarà scelto solo dopo la presentazione delle liste, ha chiesto una riunione della maggioranza.
“Il tavolo di maggioranza andrebbe immediatamente riconvocato per discutere e dirimere alcune questioni importanti che riguardano il voto amministrativo di giugno”.
E considerati i rapporti già complicati con FdI e le polemiche dopo l’ingresso degli autonomisti nell’amministrazione comunale a Siracusa, non si possono escludere conseguenze sugli equilibri politici.