Sud chiama Nord, il movimento politico di Cateno de Luca, sembra sprofondare verso la dissoluzione.
Dopo l’insuccesso della lista Libertà alle elezioni europee di giugno, promossa proprio da Sud chiama Nord nell’ambito di un progetto di darsi una dimensione nazionale, risultato velleitario, il partito sembra avere imboccato la una strada senza uscita.
Sabato scorso, nel corso di una iniziativa a Messina, Cateno De Luca ha annunciato il cambio di strategia.
“Se io dovessi fare il capo dell’opposizione, o di fare il numero due di una nuova maggioranza, di un nuovo anche centrodestra, preferisco fare il numero due”.
Parole che non sono proprio andate giù al deputato regionale ex iena Ismaele La Vardera, che ha comunicato la sua decisione di lasciare il movimento del vulcanico Cateno.
“Caro Cateno, ti auguro ogni fortuna, ma tra di noi purtroppo le distanze sono diventati siderali”.
Lo ha fatto con un video messaggio pubblicato sul suo profilo social, che riportiamo in fondo a questo articolo.
Ma il partito perde ormai pezzi un po’ dappertutto.
Solo qualche giorno fa, ad Augusta hanno lasciato il coordinatore cittadino Aldo Raina e il consigliere comunale Ciccio La Ferla (leggi l’articolo).
Nel loro messaggio di addio, i due hanno lamentato la mancanza di dialogo e le scelte non condivise, puntando il dito anche contro lo stesso La Vardera, accusato di non aver mantenuto gli impegni presi pubblicamente sulla crisi ambientale del territorio del siracusano.
È durato quindi solo pochi mesi l’accordo tra Pd, M5s e ScN che avrebbero dovuto formare una coalizione alle prossime elezioni regionali, a sostegno di De Luca presidente.
Appena a gennaio, i parlamentari regionali lanciavano un messaggio al segretario regionale del Pd Barbagallo, di seguire la strada dell’alleanza con il Movimento 5 stelle e Nord chiama Sud.
Appare lontano il risultato il movimento di Cateno De Luca alle ultime regionali, quando Cateno De Luca arrivò secondo, dopo Schifani, nella corsa a presidente della Regione.
Con oltre 500 mila voti, pari al 24%, si lasciò alle spalle l’allora candidata del centrosinistra, Caterina Chinnici, che raccolse il 16% dei voti, e Nunzio Di Paola del M5S con il 15%.
Sembra passato un secolo ma era solo due anni fa.
Nel 2022, la lista di Sud chiama Nord ottenne 7 deputati all’Ars, ai quali si aggiunse lo stesso De Luca, quale miglior candidato sconfitto alla presidenza.
La pattuglia si era già ridotta a quattro deputati, che ora diventano tre con l’abbandono di La Vardera, che passa al gruppo Misto.
I superstiti sono lo stesso Cateno De Luca, Giuseppe Lombardo e Matteo Sciotto.
Vediamo dove sono finiti gli altri.
Ludovico Balsamo è passato al Mpa lo scorso luglio.
Alessandro De Leo è transitato in Forza Italia a settembre, dopo una parentesi di pochi mesi nel Gruppo Misto.
Salvatore Geraci è passato a Prima l’Italia – Lega Salvini Premier ad agosto del 2023.
Salvatore Giuffrida, che ha sostituito Davide Maria Vasta, dopo che è stato dichiarato ineleggibile, si è iscritto al Gruppo Misto per poi passare alla Democrazia Cristiana di Cuffaro ad aprile di quest’anno.
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