Il 27 aprile saranno eletti Presidenti e Consigli dei cosiddetti enti di area vasta, i sei liberi Consorzi comunali e le tre Città metropolitane, ormai manca solo l’ufficialità, che arriverà con un decreto del Presidente della Regione previsto per i prossimi giorni.
Dopo un decennio di commissariamenti, seguito allo scioglimento delle province con la legge 7 del 2013 voluta dal governo Crocetta che, anticipò la legge nazionale Delrio, si andrà al voto per eleggere, con elezioni di secondo livello, Presidenti e Consigli degli enti di area vasta.
Per l’elezione diretta bisognerà aspettare la riforma della legge Delrio, che il governo Meloni avrebbe intenzione di attuare il prossimo anno.
Intanto saranno eletti gli organi degli enti, ponendo fine alla lunga fase dei commissariamenti, dopo la sentenza del luglio scorso della Corte Costituzionale che, in merito all’ulteriore rinvio della data per l’elezione del Presidente del libero Consorzio comunale e del Consiglio metropolitano, prorogando le funzioni dei commissari straordinari, ha contestato la violazione del principio di ragionevolezza, del carattere rappresentativo ed elettivo degli organi territoriali nonché del dovere di istituire la Città metropolitana ha dichiarato l’illegittimità costituzionale.
A votare e ad essere eleggibili a consigliere del libero Consorzio comunale o della Città metropolitana saranno i sindaci e i consiglieri comunali in carica nei comuni che compongono l’ente di area vasta.
Il presidente del libero Consorzio comunale sarà eletto tra i sindaci della provincia, il cui mandato scada non prima di diciotto mesi dalla data di svolgimento delle elezioni.
Nel caso delle tre Città metropolitane, Palermo, Messina e Catania, saranno eletti solo i Consigli
metropolitani, dal momento che i presidenti sono per legge i sindaci dei comuni capoluogo.
Il voto di sindaci e consiglieri comunali sarà ponderato, secondo un coefficiente stabilito dalla legge, per tenere conto della popolazione di ciascun comune.
In pratica, il voto sarà corretto utilizzando un coefficiente di riduzione che terrà conto del rapporto tra la popolazione di ciascun comune e quella totale del Libero consorzio o della Città metropolitana.
Varrà di più il voto degli elettori dei grandi centri e meno quello dei piccoli comuni.
Il Consiglio del libero Consorzio comunale sarà composto dal Presidente e da:
a) dieci componenti, nei liberi Consorzi con popolazione residente fino a 300.000 abitanti;
b) dodici componenti, nei liberi Consorzi con popolazione residente superiore a 300.000 ed inferiore a 700.000 abitanti;
c) sedici componenti, nei liberi Consorzi con popolazione residente pari o superiore a 700.000 abitanti.
Il Consiglio della Città metropolitana è composto dal Presidente, che è il sindaco del comune capoluogo, e da:
a) quattordici componenti, nelle Città metropolitane con popolazione residente fino a 800.000 abitanti;
b) diciotto componenti, nelle Città metropolitane con popolazione residente superiore a 800.000 abitanti.
I partiti e le coalizioni sono al lavoro per trovare accordi sui presidenti da eleggere in ciascun Libero consorzio.
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