Il 20 gennaio si festeggia San Sebastiano, militare romano morto sotto Diocleziano per aver sostenuto e abbracciato la fede cristiana.
Conosciuto anche come il ”martire delle frecce”, San Sebastiano viene spesso invocato in soccorso dei sofferenti insieme a San Rocco, essendo sopravvissuto ad una morte che causava piaghe e ferite.
Per questo motivo è considerato il protettore dalla peste e da tutte le malattie contagiose.
Sono diverse le località siciliane che festeggiano il martire.
Ad Acireale, nel catanese, fin dalle prime ore dell’alba la basilica si affolla di devoti in attesa dell’apertura della cappella, dove viene mostrato alla piazza l’antico simulacro del ‘700 del martire e salutato dal suono delle campane e dai fuochi d’artificio. Particolare è la manovra d’uscita del fercolo dalla chiesa dove i devoti, tradizionalmente scalzi, lo tirano ad alta velocità al centro della piazza.
A Melilli, nel siracusano, si può assistere alla solenne svelata della statua taumaturgica, posta sull’altare maggiore. Il Santo rimane esposto alla venerazione dei fedeli per l’intero ottavario, per essere conservato, poi, nella sua nicchia fino al 4 maggio.