Intervenendo alla Tavola rotonda “L’istruzione come motore dell’integrazione e dell’incontro tra culture”, il segretario della Flc Cgil Sicilia, ha denunciato il costante calo degli alunni in Sicilia.
Per Rizza, i migranti che arrivano in Italia non rappresentano un problema, ma una risorsa per la nostra scuola e per il nostro Paese.
“In Sicilia assistiamo ormai da anni al drastico calo degli studenti, per nulla compensato dall’arrivo degli alunni stranieri. Dal 2019 ad oggi l’Isola ne ha perso 38.863, mentre nell’anno scolastico in corso gli alunni non italiani che frequentano le scuole siciliane sono solo 26.647, ovvero il 3,3% della popolazione scolastica regionale. Numeri molto distanti rispetto a quelli della Lombardia, che ne conta 202.636, il 25,5% del totale regionale, dell’Emilia Romagna, 99.579, il 12.5%, e del Veneto 87.586, l’11%”.
Così Adriano Rizza, segretario della Flc Cgil Sicilia, durante il suo intervento alla Tavola rotonda “L’istruzione come motore dell’integrazione e dell’incontro tra culture”, che apre il V Congresso regionale dell’Organizzazione sindacale, in corso presso l’Hotel Saracen di Isola delle Femmine.
Per Rizza, i dati che emergono dimostrano la quanto inaccettabile sia la retorica populista dell’invasione.
Per il segretario del sindacato dei lavoratori della conoscenza Cgil, abbiamo il dovere etico e morale dell’accoglienza delle persone che scappano dalle guerre e dalla povertà.
“C’è la necessità di cambiare approccio in considerazione delle ripercussioni socioeconomiche che il fenomeno delle migrazioni ha sul nostro sistema sociale e produttivo”, ha poi ribadito, facendo riferimento ai dati forniti da Unioncamere e Anpal, che testimoniano come nel solo mese di gennaio le aziende siano alla ricerca di 504.000 lavoratori, soprattutto operai specializzati.
Rizza ha concluso il suo intervento con la richiesta al governo e alle forze politiche di un cambio di paradigma, che consideri l’immigrazione una questione di tutela dei diritti della dignità umana e di opportunità per la nostra società e per l’economia del paese.