La Regione, in difficoltà di fronte alla crescente protesta per la chiusura di alcuni ospedali, prevista nel piano per la rimodulazione della rete ospedaliera in Sicilia, sarebbe pronta a rinviare i tempi di presentazione del provvedimento definitivo, che scadono oggi.
È quanto si legge in un articolo pubblicato oggi sul Giornale di Sicilia, secondo il quale, il dirigente del dipartimento Pianificazione Strategica della Regione Siciliana, Salvatore Iacolino (nell’immagine di copertina), avrebbe trasmesso all’assessore della Salute Giovanna Volo una relazione nella quale sottolinea la necessità di approfondire ulteriormente le proposte nelle conferenze di servizi provinciali.
Il piano, elaborato dall’assessorato per la Sanità, sulla base delle proposte dei i responsabili delle Asp e delle Aziende ospedaliere siciliane, sta trovando forti opposizioni nelle varie province, soprattutto nei territori che sarebbero penalizzati per la previsione di chiusure di ospedali o reparti.
Secondo le linee guida dell’assessorato, il numero complessivo dei posti letto nella regione non dovrebbe variare, per la mancata attivazione di 2.175 dei posti letto previsti nella programmazione del 2019, cambierebbe invece il rapporto tra sanità pubblica e privata, che si sbilancerebbe a favore di quest’ultima.
Le linee guida prevedono la chiusura dei reparti simili di ospedali vicini, che sarebbero trasformati in una specialità diversa, utilizzando il personale del reparto soppresso.
In alcuni ospedali “minori”, di livello provinciale, “con vocazione chirurgica o medica”, rimarrebbero invece solo i servizi essenziali.
Altri ospedali sarebbero trasformati in strutture ambulatoriali e di Day hospital, con radiologia, laboratorio, anestesia e rianimazione.
Dopo la trasmissione al Presidente della Regione, il piano dovrebbe essere approvato dalla commissione Sanità dell’Ars.
Alla base del rinvio ci sarebbero proprio le pressioni dei parlamentari legati ai territori interessati ai tagli e ai ridimensionamenti.
A chiedere il rinvio della presentazione del piano era stato il leader dell’Mpa Raffaele Lombardo, che aveva auspicato un approfondimento sull’intera questione, dopo l’approvazione della finanziaria regionale.
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