Il presidente della Regione Renato Schifani, ha trascorso il Capodanno a Catania, dove ha assistito allo spettacolo di Mediaset in piazza Duomo, finanziato della Regione con 2 milioni, assieme al Presidente del Senato Ignazio La Russa e a quello dell’Ars Gaetano Galvagno, entrambi di Paternò.
Qualche ora prima dell’inizio dello spettacolo, Schifani ha rilasciato un’intervista a LiveSicilia.it, nella quale ha parlato degli scenari della politica siciliana per il nuovo anno.
Ha anche anticipato che, dopo il successo di Catania, la Regione finanzierà il Capodanno 2027 con la Rai a Palermo, considerato che per il 2026 la tv di stato ha già assunto impegni.
Il presidente ha difeso la legge finanziaria approvata pochi giorni fa all’Ars, sottolineando gli investimenti a favore dei comuni e lanciando un messaggio chiaro all’Anci Sicilia, con il cui presidente Paolo Amenta, sindaco di Canicattini Bagni, continua la polemica.
“Amenta parla a titolo personale.
Non è la prima volta che utilizza questo ruolo per fare delle dichiarazioni senza consultarsi con gli organismi della sua associazione ed è un fatto molto grave.
Non voglio entrare nelle dinamiche dell’Anci ma mi auguro che si inneschi una verifica interna all’associazione”.
Archiviati vecchi rancori e dissapori, Schifani abbraccia l’accordo di qualche settimana fa tra Lombardo, Lagalla e Miccichè, per la costituzione di un nuovo soggetto politico.
“Lagalla è un ottimo sindaco e su di lui ho scommesso anche io, Miccichè è la storia di Forza Italia.
Abbiamo avuto delle incomprensioni ma il rapporto è consolidato.
Di loro tre mi fido e credo nelle loro qualità”.
Un messaggio è diretto anche a Cateno De Luca, il sindaco di Taormina che ha visto assottigliarsi la pattuglia dei deputati regionali della sua Sud chiama Nord, ridotta da sette a tre.
A molti osservatori del resto non è sfuggita la notevole mole di contributi della Regione a Fiumendisi, il paese natale di De Luca e a Messina e Taormina.
“De Luca è una persona di centro.
Alle Regionali ha fatto una campagna elettorale sopra le righe ma quelle sono situazioni particolari.
Non giudico le persone da quello che dicono in campagna elettorale.
De Luca ha dimostrato di sapere amministrare Messina e adesso Taormina, inoltre i suoi interventi in Aula sono sempre stati caratterizzati da una profonda conoscenza della macchina amministrativa e contabile della Regione.
Una figura che, al di là dei toni polemici della campagna elettorale, arricchisce il dibattito politico”.
Sembra un secolo e invece è passato solo un anno da quando, era dicembre 2013, De Luca incontrava i vertici regionali di Pd e M5s per stringere un accordo per un fronte comune contro la destra, che avrebbe dovuto portare all’alleanza alle prossime elezioni regionali.
Erano i tempi delle polemiche tra il presidente della Regione e il sindaco di Palermo, e dello scontro furioso tra Schifani e l’ex presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, che portò quest’ultimo a lasciare Forza Italia, partito di cui era stato il padrone assoluto in Sicilia per oltre vent’anni.
Ma in politica, si sa, gli schemi e le alleanze cambiano rapidamente.
E così, dopo le scelte nazionali del partito di Conte e ora quella di De Luca, il Partito democratico, come nel gioco dell’oca, si trova di nuovo al via senza un ‘campo’, largo o stretto che sia.
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