Si è conclusa la missione in Sicilia della delegazione della ‘Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e ad altri illeciti ambientali e agroalimentari’.
I componenti, i deputati, il presidente Jacopo Morrone, Francesco Emilio Borrelli (Avs), Eliana Longi (Fdi) e Francesco Maria Rubano (Fi-Ppe) e il senatore Pietro Lorefice (M5s), hanno effettuato sopralluoghi e audizioni nelle province di Catania, Caltanissetta ed Enna.
I parlamentari hanno effettuato sopralluoghi alle discariche di Contrada Timpazzo a Gela e di contrada Coda Volpe al confine tra Catania e Lentini, con l’annesso sito di compostaggio.
Quest’ultimo, di proprietà di Sicula Trasporti, è in amministrazione giudiziaria da giugno del 2020, in seguito a vicende giudiziarie per tangenti e irregolarità nella gestione dei rifiuti, e i conferimenti in discarica sono cessati nel settembre 2021.
La delegazione ha inoltre visitato il Sin di Gela e, nell’ambito del filone sulle ‘zoomafie’, si è recata in un maneggio di Piazza Armerina, che accoglie cavalli sequestrati alla criminalità, e alle stalle clandestine sequestrate a Catania dove vengono tenuti cavalli destinati alle corse clandestine.
Quattro le audizioni in Prefettura di prefetti e magistrati impegnati nella questione rifiuti.
La delegazione ha ascoltato il prefetto Maria Carmela Librizzi, il procuratore di Gela Lucia Musti, il procuratore facente funzione di Catania Agata Santonocito e il responsabile dell’Osservatorio Zoomafie della Lav Ciro Troiano.
Il presidente Morrone, in conferenza stampa in Prefettura a Catania, ha illustrato i risultati della due giorni siciliana.
“Con questa prima missione abbiamo aperto il ‘filone Sicilia’ che la Commissione ha individuato fra quelli prioritari per le criticità che le sono state segnalate in ogni fase del ciclo dei rifiuti, a cominciare dalla raccolta differenziata per passare alle carenze dell’impiantistica, come è chiaramente emerso anche dalle audizioni”.
Ci è stata illustrata la situazione di sistema di rifiuti che non funziona, fascicoli aperti, pochi sistemi di compostaggio, che bisogna anche verificare se funzionano.
È stata anche evidenziata anche la mancanza di risorse umane, nei Noe, e nell’Arpa Sicilia”.