I risultati del monitoraggio dei LEA, i livelli essenziali di assistenza, realizzato dal Ministero della Salute, confermano la frattura tra nord e sud nella qualità dell’assistenza sanitaria.
Lo studio ha interessato la sanità in 21 contesti territoriali, 19 regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.
In cima alla classifica troviamo Veneto, Toscana ed Emilia Romagna, in coda Calabria, Valle d’Aosta, Sicilia e Abruzzo.
È la conferma delle differenze tra nord e sud nella qualità delle cure, e del fatto che la possibilità che hanno i cittadini di essere curati bene e tempestivamente, dipende dalla regione in cui vivono.,
Il Veneto è la regione con la migliore assistenza nell’area della prevenzione e in quella distrettuale.
Nell’area ospedaliera è al terzo posto nella graduatoria, preceduto dalla Provincia autonoma di Trento e dalla Toscana.
Complessivamente migliora la qualità delle cure negli ospedali, mentre a soffrire è la medicina territoriale.
In sostanza, negli ospedali i pazienti sono curati con terapie sempre più appropriate e tempestive, mentre per vaccinazioni, screening oncologici, assistenza a domicilio e alle persone non autosufficienti, le cose vanno decisamente peggio.
Comprese le liste di attesa e perfino i tempi di attesa per l’arrivo dell’ambulanza.
Emblematico il caso della Sicilia, promossa per l’area dell’assistenza ospedaliera, con il punteggio di 80 su 100, sonoramente bocciata per le altre due, dove non raggiunge il livello di sufficienza.
La Sicilia è infatti al 20mo posto nell’area prevenzione con 49 punti e al 19mo con 44 punti nell’area distrettuale.
Il risultato è una sanità sempre più centrata sull’ospedale, con l’assistenza territoriale sempre più carente.
Sembra allargarsi la forbice tra la qualità e la tempestività delle cure che i cittadini ottengono in caso di ricovero e quelle che invece ricevono nelle strutture del territorio.
Col risultato che, in caso di malessere, aumenta il ricorso alla struttura ospedaliera, anche nei casi in cui non sarebbe necessario, con il conseguente intasamento dei pronto soccorso, e i problemi che riempiono le cronache.
Aumentano i casi di eccellenza sanitaria ma anche le disfunzioni e i casi di intempestività nelle cure domiciliari.
In coda all’articolo riportiamo due tabelle, la prima con i punteggi per aree, nella quale abbiamo indicato in verde quelle che ottengono la sufficienza, in rosso le altre.
Nella seconda tabella sono indicati gli indicatori considerati nello studio.
PUNTEGGI INDICATORI
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INDICATORI
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