L’Assemblea Regionale Siciliana insiste nel tentativo di reintrodurre il voto diretto per le province già il prossimo anno.
Dopo quello della commissione Bilancio del mese scorso, è arrivato il via libera anche dalla commissione Affari istituzionali per il disegno di legge di riforma delle Province, che prevede l’elezione diretta del presidente e dei consiglieri.
Il testo non stabilisce nessuna data per le elezioni e una norma transitoria prevede che alla prima tornata si voterà in base agli attuali collegi.
La riforma prevede anche l’istituzione del consigliere provinciale supplente.
Toccherà ora al presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, molto vicino alla presidente Meloni, sentita la capigruppo, inserire il disegno di legge nel calendario dei lavori d’aula, per l’approvazione definitiva.
Il testo approvato avrebbe quindi superato le perplessità di una parte di Fratelli d’Italia, preoccupata che l’accelerazione nell’approvazione del disegno di legge, possa non essere gradita dal governo nazionale, e dalla presidente Meloni in particolare, che ha accantonato la riforma della legge Delrio qualche mese fa.
Per poter approvare la legge regionale è infatti necessario che il parlamento nazionale cancelli la legge Delrio, che nel 2014 aveva soppresso le province.
La legge nazionale, fortemente voluta dalla Lega, ma sostenuta da quasi tutti i partiti, era in discussione in Commissione affari generali al Senato dove, a metà settembre, ha subito uno stop improvviso.
Dopo un vertice dei parlamentari del partito, Fratelli d’Italia ha infatti deciso di frenare e la Commissione ha rinviato i lavori sul testo della legge, a data destinarsi.
Sebbene la motivazione ufficiale parlasse di ‘problemi tecnici’, il vero motivo sarebbe il costo della riforma, che avrebbe dovuto essere finanziata già con la legge di stabilità in discussione in queste settimane, ma non si sarebbero le coperture finanziarie.
Il commento di Giusi Savarino, componente della commissione Affari istituzionali, di Fratelli d’Italia.
“Con la reintroduzione del voto diretto nelle ex Province ora definitivamente approvata dalla Commissione Affari Istituzionali dell’Ars sarà restituita ai cittadini la parola che gli era stata negata da un provvedimento nefasto e demagogico del governo Crocetta
Dal testo finale su nostra proposta è stato tolto ogni riferimento alla data delle elezioni, poiché è opportuno prima verificare la compatibilità di questa riforma con l’ancora vigente legge Delrio.
Inoltre grazie a un emendamento di Fratelli d’Italia è stata reintrodotta la figura del consigliere provinciale supplente, figura che abbiamo previsto anche per i Comuni con un emendamento da noi presentato nella finanziaria”.