Come aveva anticipato, Ismaele La Vardera è tornare a fare la “iena”, come si vede nel video che pubblichiamo in fondo all’articolo.
Il giornalista, diventato famoso proprio per essere stato uno dei protagonisti delle inchieste della nota trasmissione di Italia 1 Le Iene, aveva annunciato di voler svolgere il proprio mandato di deputato all’Assemblea Regionale Siciliana anche attraverso inchieste giornalistiche, interpretando una sorta di ibrido tra il giornalista e il politico.
La Vardera è stato eletto all’Ars nella lista di Sud chiama Nord, il partito di Cateno de Luca, formazione che ha lasciato lo scorso autunno, dopo il riavvicinamento di De Luca al centrodestra.
Dopo alcuni mesi nel gruppo misto, dove è stato insieme a Carlo Auteri, il deputato auto sospeso da Fratelli d’Italia proprio dopo le sue accuse sui fondi regionali, La Vardera ha fondato il suo movimento Controcorrente.
Sul suo profilo social ha ora pubblicato un video in cui due ex collaboratrici dell’on. Pisano, agrigentino di Fratelli d’Italia, sospeso dal suo partito per alcune dichiarazioni di simpatia per Hitler, definito “grande statista”, e il fascismo al punto di definire Giorgia Meloni “una fascista moderna”, fino alla frase “io sto con Putin”.
Calogero Lillo Pisano, che di fatto è considerato il vero leader di FdI in provincia di Agrigento, nonostante la sospensione e il momentaneo parcheggio nel gruppo alla Camera di Noi Moderati, era in procinto di essere riammesso nel partito.
Ora la denuncia delle sue ex assistenti di non averle pagate e di averle molestate con avances e tentativi di approccio sessuale.
La Vardera sottolinea che “prima di pubblicare il video ho scritto una mail al Presidente della Camera chiedendo di essere ascoltato, pronto a consegnare tutti i documenti”.
Da parte sua, l’on. Pisano smentisce le accuse e annuncia querela contro La Vardera e le due ex assistenti.
Questo il post pubblicato sulla sua pagina social.
“Sono allibito ed amareggiato per la violenta ed incomprensibile aggressione ricevuta da parte del deputato regionale Ismaele La Vardera il quale, utilizzando le inventate dichiarazioni di due mie ex collaboratrici, ha diffuso una calunnia che sta danneggiando in grave modo la mia immagine oltre che ferire la mia dignità ed infangare la funzione che pro tempore rappresento.
Se è vero che vi sia stato un contenzioso giuslavorativo con le due signore, peraltro in via di risoluzione già dal mese di febbraio, smentisco invece categoricamente, quanto asserito dalle ex collaboratrici rispetto ad ‘atteggiamenti ed avances’ e a presunte richieste di prestazioni sessuali in cambio di un contratto di lavoro.
Nulla corrisponde al vero, non comprendo le ragioni di tali invenzioni e intendo portare l’intera vicenda nelle opportune aule giudiziarie, per mettere ognuno davanti alle proprie responsabilità e avere Giustizia.
Per questo ho dato mandato ai miei legali per avviare, in ogni sede, i procedimenti a tutela della mia moralità ed onorabilità.
Da La Vardera menzogne ripugnanti, ne risponderà in Tribunale”.
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