La Conferenza delle Regioni ha approvato il progetto di legge per l’Autonomia differenziata proposto dal ministro Roberto Calderoli. Contrarie quattro regioni: Campania, Puglia, Emilia Romagna e Toscana. Favorevole la Sicilia.
La Sicilia si è espressa favorevolmente al progetto di legge per l’Autonomia differenziata proposto dal ministro leghista Roberto Calderoli.
Il progetto, uno dei cavalli di battaglia della Lega nord, prevede che lo Stato e le regioni a statuto ordinario possano raggiungere intese in alcune materie, per l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia.
Il disegno di legge è fortemente osteggiato dai sindacati e dai partiti di opposizione, che lo considerano un elemento di rottura dell’unità nazionale che punta a cristallizzare e peggiorare i divari e le diseguaglianze esistenti, invece di mettere in campo investimenti straordinari per ridurli.
In effetti è concreto il rischio che le regioni del sud, e la Sicilia in particolare, siano ulteriormente penalizzate.
Ma il Presidente Schifani e la sua giunta hanno approvato il progetto di legge, senza opporre nessuna osservazione.
Il presidente della Calabria Occhiuto, pur esprimendosi favorevolmente, ha dichiarato di non avere nessun pregiudizio ideologico sull’autonomia, “A condizione che si superi la spesa storica e che si garantiscano a tutti i diritti sociali e civili, a prescindere dalla Regione nella quale si vive”.
Soddisfatti i presidenti delle Regioni del nord.
Per il Presidente del Veneto Zaia “Non è la secessione dei ricchi ma la volontà di dare modernità, efficienza e responsabilità a questo paese”.
Duro il commento del presidente della Puglia Emiliano, che è anche il vicepresidente della Conferenza delle Regioni, a conclusione della riunione.
“La Puglia ha espresso parere contrario al ddl Calderoli e ne ha chiesto il ritiro. Abbiamo l’impressione della continua accelerazione su un processo del quale non si conosce l’esito. Si rischia di avere a breve un Paese nel quale un’impresa, una famiglia, un cittadino, muovendosi sul territorio nazionale rischia di avere come interlocutore, per materie importantissime, a volte lo Stato e a volte le Regioni, sia dal punto di vista legislativo, che amministrativo.
Si rischia di stritolare tutti i comuni italiani sotto il peso di regioni che diventeranno onnipotenti. E questo non corrisponde al disegno del legislatore costituzionale e neanche a un criterio di buona amministrazione.
Per queste ragioni, la Puglia, a tutela dei comuni e a tutela dell’unità nazionale, ha chiesto il ritiro del ddl Calderoli.”
Per il governo siciliano, invece, va bene così.
Per il referente del M5S in Sicilia e vicepresidente dell’Ars Nuccio di Paola è “Assurdo che il governo Schifani abbia votato a favore. Per una volta potevano dismettere la casacca di partito e fare gli interessi della Sicilia”.
Facile prevedere che su questo tema si apra una fase di scontro politico acceso.