L’ultimo emendamento del governo alla manovra finanziaria, presentato ieri che prevede la rimodulazione dei fondi per la realizzazione del Ponte sullo Stretto, ha confermato il finanziamento di 11,6 miliardi di euro, ma ha tagliato il Fondo coesione per la Sicilia e la Calabria, riducendo di 2,3 miliardi oneri a carico dello Stato.
La scelta del governo ha provocato reazioni contrarie anche nella stessa maggioranza.
Mentre la Lega e Fratelli d’Italia la considerano un passo avanti verso la realizzazione del ponte, Tommaso Calderone di Forza Italia è critico e definisce la scelta inaccettabile.
Per il Movimento 54 stelle, i cui deputati regionali Di Paola e Sunzeri, definiscono la scelta inaccettabile e vergognosa, si tratta dell’“ennesima scelta scellerata di un governo nazionale di incapaci che vuole affossare definitivamente la Sicilia, finanziando la campagna elettorale di Salvini con i soldi per le nostre strade e per le altre indispensabili infrastrutture che ci mancano e che frenano lo sviluppo della nostra isola”.
Se non sorprende la dura reazione dell’opposizione, con il verde Bonelli che definisce la misura “un golpe contro il meridione”, meno scontata è la contrarietà del presidente della Regione Renato Schifani.
Il presidente ha affidato a una nota la sua critica.
“La Regione Siciliana ha sempre espresso totale disponibilità verso la realizzazione del Ponte sullo Stretto, opera che considera strategica, e per questo la giunta si era impegnata a destinare un miliardo di euro di risorse del Fes 2021-2027, dandone comunicazione al ministro Salvini.
La decisione governativa per cui la quota di nostra compartecipazione debba essere di 1,3 miliardi non è mai stata condivisa dall’esecutivo regionale
L’auspicio della Presidenza della Regione è che il ministro Salvini si possa attivare per restituire le maggiori risorse sottratte alla Sicilia, necessarie per sostenere importanti investimenti per lo sviluppo dell’Isola”.