Il Comitato Pendolari Siciliani chiede l’intervento dell’assessore regionale ai trasporti, on. Alessandro Aricò, per far annullare gli aumenti stabiliti da Trenitalia spa, perché illegittimi.
Per il presidente del Comitato Pendolari Siciliani, Giosuè Malaponti, l’aumento delle tariffe del trasporto ferroviario dell’ulteriore 10% dal 1° gennaio 2023 non spetta al gestore del trasporto ferroviario.
“Se non verrà revocato l’aumento di gennaio 2003 sarà il quarto aumento del costo dei titoli di viaggio, pari al 37,5% che i pendolari e l’utenza si trovano a dover pagare, da quando è stato sottoscritto il Contratto di Servizio “Ponte” 2015-2016 e il Contratto di Servizio decennale 2017-2026 ma i treni*km sono sempre i 10, 9 milioni e il servizio di anno in anno è sempre lo stesso”.
Nella protesta, inviata all’assessore Aricò, si sottolinea il fatto che Trenitalia aveva già applicato un aumento del 10% l’1 gennaio 2022, e che dopo le proteste dei pendolari, la Regione aveva deliberato ndi autorizzare la sospensione dell’incremento tariffario a far data dall’1 gennaio 2022, compensando i minori ricavi con l’adeguata rimodulazione del Piano Economico Finanziario che sarà definito con l’impresa ferroviaria Trenitalia S.p.A., come previsto dal Contratto di servizio.
Malaponti evidenzia inoltre come, con l’orario entrato in vigore l’11 dicembre 2022, la Regione e Trenitalia hanno scelto di fare a partire dal 23/12 sino al 5/01/2023, su alcune tratte ferroviarie, una riduzione di corse dei treni, utilizzando i bus sostitutivi.
Per il presidente del Comitato Pendolari Siciliani si tratta di una scelta senza alcuna logica, considerato che “i tempi di percorrenza del treno non possono essere gli stessi di quelli percorsi da un bus che viaggia su strada”.
La nota di protesta, che contiene anche una serie di richieste dettagliate di chiarimento sul rispetto del contratto di servizio da parte dell’azienda, continua: “Tutto ciò sta creando enormi disagi e disservizi a molti utenti e pendolari che scoprono dopo aver acquistato il biglietto che dovranno viaggiare in bus e anziché in treno.
Per questi motivi chiediamo al neo assessore regionale ai trasporti, on. Alessandro Aricò, di intervenire sulla questione per fare chiarezza e, se il caso chiederne l’annullamento prevedendo gli eventuali rimborsi per chi ha già acquistato i titoli di viaggio”.
Il Comitato Pendolari Siciliani ha effettuato un monitoraggio, da dicembre 2021 a giugno 2022, su oltre 25.000 treni distribuiti sulle tratte di maggiore frequentazione secondo i dati riportati nella tabella di riepilogo.
Alla nota è anche allegato un biglietto di abbonamento che dimostra come l’aumento sia già applicato ai titoli di viaggio.