L’Agenas, Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari regionali, ha presentato nei giorni scorsi l’Edizione 2024 del Programma Nazionale Esiti (PNE),
Il programma è sviluppato dall’Agenzia su mandato del Ministero e rappresenta un osservatorio permanente sull’assistenza ospedaliera, attraverso l’analisi della variabilità dei processi e degli esiti, misura la qualità del sistema sanitario nazionale.
La valutazione della qualità del servizio è effettuata sulla base di 205 indicatori chiave relativi a otto aree cliniche: Cardiocircolatorio, Respiratorio, Nefrologia, Chirurgia Generale, Gravidanza e Parto, Osteomuscolare, Nervoso, Chirurgia Oncologica.
Secondo il rapporto, basato sull’analisi dell’attività di 1.363 ospedali pubblici e privati per il 2023, le migliori strutture italiane sono: l’Azienda ospedaliero-universitaria Careggi di Firenze, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria delle Marche di Ancona e l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.
Per quanto riguarda l’area oncologica, per il tumore maligno alla mammella, tra i più diffusi e diagnosticati in Italia e nel mondo, si sono registrati oltre 66.500 ricoveri nel 2023, 2.500 in più rispetto al 2022, le strutture ospedaliere che garantiscono almeno 150 interventi all’anno in Italia sono 168
Lo scorso anno sono stati eseguiti oltre 26.000 interventi per il cancro al colon–retto, con 183 strutture sanitarie in grado di erogare almeno 50 interventi all’anno.
Nel 2023 sono stati eseguiti anche quasi 24.000 operazioni per carcinoma prostatico, con 143 ospedali in grado di garantire almeno 50 interventi nell’arco dei 12 mesi.
Gli interventi per cancro ai polmoni sono stati poco più di 14.000, con 50 strutture che garantivano circa un centinaio o più di interventi annui.
3.000 sono stati gli interventi eseguiti per il cancro al pancreas, uno dei meno comuni, per il quale sono solo 10 le strutture specializzate.
Le dieci eccellenze sono: AOU Verona Borgo Roma; IRCCS San Raffaele; Azienda Ospedaliero; Universitaria Pisana; IRCCS Humanitas; Casa di Cura Pederzoli; Policlinico Universitario Gemelli; IRCCS Policlinico S. Orsola; AOU Padova; e Ospedale Ca’ Granda-Niguarda.
Migliora il quadro generale degli ospedali in Sicilia.
Il Barone Romeo di Patti, in provincia di Messina, è uno dei tre in Italia con più di 100 ricoveri l’anno per infarto Stemi, che hanno garantito l’angioplastica entro 90 minuti a oltre l’85% dei pazienti con infarto grave.
L’Azienda Ospedaliera Universitaria di Palermo e l’Ospedale Gaspare Rodolico di Catania sono tra quelli che rispettano la soglia di 200 interventi annui, prevista dalla normativa.
Nel 2023 tra le strutture che hanno garantito un tempestivo accesso all’intervento chirurgico per frattura di femore, almeno 100 casi trattati e più del 95% dei pazienti operati entro 48 ore, due sono siciliane: l’Ospedale Umberto I di Siracusa e il S. Giovanni di Dio di Agrigento.
Il presidente della Regione Schifani, ha espresso soddisfazione per i risultati.
“Siamo estremamente soddisfatti dei risultati raggiunti dal sistema sanitario siciliano.
Le evidenze del rapporto dell’Agenas testimoniano l’impegno e la determinazione con cui la nostra Regione ha lavorato per migliorare l’assistenza e per ridurre il divario storico con altre aree del Paese.
La Sicilia è impegnata a continuare su questa strada, consapevole che l’autonomia regionale è uno strumento prezioso per rispondere in modo efficace alle esigenze specifiche del nostro territorio. Tuttavia, come giustamente osservato da Agenas, questa prerogativa da sola non è sinonimo di efficienza.
Per questo, ci impegniamo a far sì che essa sia sempre accompagnata da una gestione responsabile e orientata ai risultati.
A tutto il personale medico, infermieristico e amministrativo va il nostro ringraziamento per il contributo fondamentale nel raggiungimento di questi traguardi.
Continueremo a lavorare per rafforzare la sanità siciliana, assicurando ai nostri cittadini un sistema sempre più efficiente”.
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