Viene trasportata in ospedale per insufficienza renale, ma cade dalla barella dell’ambulanza e muore dopo 3 giorni.
La vittima è una donna di 87 anni di Trabia, nel palermitano, la quale era stata ricoverata per un’insufficienza renale e aveva risposto bene alle cure, tanto che il 3 marzo era stata trasferita in corsia, nel reparto di Medicina, per una normale degenza. Otto giorni dopo, visto che i parametri monitorati erano buoni e l’insufficienza renale era rientrata, i medici hanno deciso di dimetterla. I tre figli, che gestiscono un supermercato a Trabia, hanno contattato una ditta privata di ambulanze per trasportare la madre a casa. Una scelta per garantirle la massima assistenza alla donna.
Secondo quanto accertato dagli investigatori, i due impiegati della ditta che avrebbe dovuto occuparsi del trasporto, hanno prelevato in barella la paziente dal quarto piano dell’ospedale, e in ascensore l’hanno condotta al piano terra. Davanti all’area del pronto soccorso uno dei due dipendenti della ditta si sarebbe allontanato per avvicinare il mezzo alla rampa e agevolare così le operazioni. L’altro, invece, sarebbe rimasto con la donna. Ed è in quel momento che è avvenuta la tragedia inspiegabile. Per cause in corso di accertamento, infatti, la barella si è ribaltata e l’anziana avrebbe sbattuto con violenza la testa sull’asfalto. A questo punto sono intervenuti i sanitari del pronto soccorso e hanno riportato la donna in ospedale. Ma dopo tre giorni di ricovero, a causa di un’emorragia, è morta.
“Non è accattabile morire in questo modo – afferma il sindaco di Trabia, Francesco Bondì – Ci stringiamo tutti alla famiglia colpita da un dolore così grande per una morte davvero assurda. Terribile quello che è successo. La mia comunità è rimasta sconvolta dalla notizia dell’accaduto“. I tre figli dell’anziana hanno presentato una denuncia alla procura di Termini Imerese contro ignoti per cercare di ricostruire la dinamica dei fatti e accertare eventuali responsabilità da parte della ditta privata e dell’ospedale.
Il sostituto procuratore Concetta Federico ha disposto il sequestro della salma, per consentire l’autopsia che sarà eseguita nei prossimi giorni nel reparto di Medicina legale del Policlinico universitario di Palermo. Sequestrata anche la cartella clinica che è stata raccolta dai carabinieri del reparto territoriale di Termini Imerese.