L’Ufficio studi della Cgia di Mestre ha pubblicato i dati sull’occupazione in Italia.
Nel 2023 è stato toccato il record storico di occupati.
Il numero degli occupati in Italia ha toccato i 23,6 milioni di unità, 471 mila in più rispetto al periodo pre-Covid.
Di questi 213 mila sono stati nel Mezzogiorno, che è stata la parte del paese che ha registrato l’incremento percentuale più elevato, +3,5 per cento.
Tra le regioni, la Sicilia è al secondo posto, insieme alla Liguria, con +5,2%.
Meglio ha fatto solo la Puglia, con +6,3%.
Sono in aumento i lavoratori qualificati, ma il tasso di occupazione rimane il più basso dell’Eurozona e diminuiscono i lavoratori autonomi.
“E’ un momento particolarmente positivo per il nostro mercato del lavoro.
Sia per il record storico di occupati che per l’aumento del numero di coloro che dispongono di un contratto di lavoro a tempo indeterminato e, infine, anche per l’incremento, avvenuto soprattutto nell’ultimo anno, del personale con livelli di qualifica elevati”.
Così il rapporto della Cgia, le cui previsioni restano ottimistiche anche per il prossimo anno, si prevede infatti che sarà sfiorato il tetto dei 24 milioni di addetti entro il 2025.
Sempre l’anno scorso abbiamo raggiunto una incidenza dell’84 per cento di coloro che hanno un contratto di lavoro a tempo in determinato, 15,57 milioni su sul totale dei lavoratori dipendenti che è 18,54 milioni.
Rispetto al 2019, il numero dei lavoratori a tempo indeterminato è cresciuto di 742 mila unità, pari al 5%, mentre quello dei lavoratori con contratto a termine è diminuito dell’1,6%, 48 mila in meno.
Enna è al terzo posto tra le province italiane, con +11,2% di occupati.
Meglio hanno fatto solo Lecce, con +16.5 e Benevento con +12,4%.
Bene le altre province siciliane, ad eccezione di Siracusa e Caltanissetta.
Ragusa è 5a con +9,4, Messina è 6a con +9,1% e Trapani è 8va con +8,6%.
Bene anche Catania, 11ma con +7,3.
Agrigento è 18ma con +5,8 mentre Palermo si colloca al 41mo posto con +3,1.
In controtendenza le altre due province siciliane, dove gli occupati sono invece diminuiti, e sono in coda alla classifica, seguite solo da Sassari e Fermo.
A Siracusa, che nella classifica delle province è al 104mo posto, l’occupazione nel 2023, rispetto al 2019, è diminuita del 4,3%.
Peggio Caltanissetta, che segue il capoluogo aretuseo con -5,2%.
Il rapporto della Cgia di Mestre sottolinea anche le criticità, prima tra queste il 61,5% del tasso di occupazione che ci colloca all’ultimo posto tra i 20 paesi dell’Area dell’Euro, dove la media è 70,1%.
Tra le criticità il trend negativo dei lavoratori autonomi, che sono diminuiti di 223mila, anche se l’ultimo anno ha registrato una debole ripresa.
Infine, i livelli retributivi mediamente più bassi degli altri Paesi dell’UE, a causa di un livello di produttività del lavoro molto basso, di un tasso dei NEET elevatissimo e di un tasso occupazionale relativo alle donne più contenuto di tutta Europa.