Dopo 21 anni di ricorso all’esercizio provvisorio, per la prima volta la Regione ha un bilancio approvato entro i termini di legge.
Soddisfatto per il risultato, il presidente Schifani ha ringraziato l’assessore all’Economia Falcone, il presidente dell’Assemblea Galvagno e i deputati della maggioranza “per il lavoro svolto con grande senso delle istituzioni” e i partiti di opposizione “per il senso di responsabilità dimostrato”.
Da parte sua, il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno ha ringraziato i capigruppo di maggioranza e opposizione, riconoscendo alla minoranza di essere stata leale e corretta nel rispetto dei tempi.
“Ringrazio gli uffici, rimasti con noi per 24 ore di fila.
Ringrazio la maggioranza, grazie alla sua disponibilità è stata trovata la sintesi”.
Il voto finale della legge di stabilità, che prevede spese finanziate con fondi regionali per oltre un miliardo di euro, è arrivato dopo una maratona di 24 ore a Sala d’Ercole, cominciata ieri mattina alle 10, durante la quale non tutto è filato liscio per la maggioranza.
L’Ars ha approvato anche il maxi-emendamento finale messo a punto dal governo, che ha messo assieme le richieste dei deputati di maggioranza e opposizione.
Ne è venuto fuori un lungo elenco di finanziamenti a Comuni, enti e associazioni.
Nel corso della discussione sui finanziamenti ai Comuni, il governo è andato in minoranza per quattro volte, con l’Assemblea che ha approvato altrettante proposte di modifica, contro il parere del governo.
Un emendamento presentato dalle opposizioni, ha cancellato una norma che prevedeva un contributo di un milione di euro per i Comuni con popolazione compresa tra 4.000 e 5.000 abitanti “usciti dalla condizione di dissesto finanziario e da quella di soprannumero e di eccedenza del personale e dei dirigenti”, nei due anni precedenti l’entrata in vigore della legge.
L’unico comune in Sicilia ad averne i requisiti era quello di Cerda, in provincia di Palermo, il cui sindaco Salvatore Geraci, è recentemente passato alla Lega.
Governo battuto anche sulle norma che stanziava due milioni di euro per i comuni di Pantelleria, Pozzallo, Modica, Augusta, Siculiana e Porto Empedocle “in considerazione delle particolari difficoltà derivanti dal fenomeno migratorio”.
L’Assemblea ha approvato un emendamento del Pd Nello Dipasquale, che ha portato la somma a tre milioni e aggiunto all’elenco i comuni di Trapani, Ragusa, Portopalo di Capo Passero e Lampedusa.
Il terzo emendamento approvato, proposto dal Mivimento 5 stelle, conferma l’obbligo di restituzione delle risorse per quei Comuni che non rispettano le forme di democrazia partecipata.
La quarta e ultima votazione nella quale in governo è stato battuto, riguarda la soppressione della norma che destinava un milione di euro per i Comuni “con una superficie superiore ai 300 chilometri quadrati e una popolazione superiore ai 30.000 abitanti “che non siano capoluogo di Città metropolitana o di libero Consorzio comunale”.
Requisiti in possesso di due soli comuni: Monreale e Caltagirone.