Secondo il rapporto mensile del Sias, il Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano, le piogge che hanno caratterizzato l’ultima settimana di marzo, hanno permesso di chiudere con un bilancio pluviometrico positivo il mese di marzo, nonostante fino al giorno 24 fosse stato decisamente povero di piogge.
Ma, come era già avvenuto nei mesi autunnali, la distribuzione disomogenea delle piogge sul territorio della Regione ha privilegiato in eccesso le aree ionica e tirrenica messinese, lasciando buona parte delle aree sud-occidentali in uno stato di deficit rispetto alla media.
La precipitazione media regionale in base ai dati SIAS, pari a 84 mm, risulta di 3 mm superiore alla norma della serie dati 2003-2022 per il mese di marzo, estremamente variabile tra l’accumulo massimo mensile di 251,2 mm registrati dalla stazione Linguaglossa (CT) e le poche decine di mm registrate nel Trapanese e nell’Agrigentino, apporti pari a circa la metà di quelli attesi.
Il massimo accumulo giornaliero sulla rete SIAS è stato registrato dalla stazione Pedara (CT) il giorno 7 con 101,6 mm.
Il numero medio di giorni piovosi, pari a 8, è risultato leggermente inferiore al valore normale di 8,8, ma anche in questo caso si è registrata una spiccata variabilità tra il massimo di 12 giorni piovosi registrati in diverse stazioni del Messinese ed il minimo di 4 giorni piovosi registrati a Pachino.
Gli accumuli nevosi, ancora consistenti a inizio mese ad alta quota con 51 cm di altezza del manto nevoso presso la stazione Cesarò Monte Soro (ME) a 1840 m s.l.m., si sono progressivamente ridotti e annullati, specie durante la fase calda a metà del mese, tuttavia le nevicate occorse a fine mese hanno riportato l’altezza del manto nevoso a 39 cm.
A fine marzo, le condizioni delle colture sono ovunque radicalmente diverse da quelle dello stesso periodo del 2024. Grazie alle piogge dei mesi precedenti, le condizioni dei seminativi e delle foraggere sono in genere ottimali come non accadeva in modo così generalizzato da diversi anni.
Le piogge di fine mese hanno permesso di superare agevolmente la fase asciutta a metà del periodo, che si stava dilatando troppo a lungo.
Anche laddove sono state scarse, le piogge sono state caratterizzate per lo più da bassa intensità e sono state accompagnate da basse temperature, massimizzando il loro beneficio per i suoli e prefigurando benefici anche per le colture arboree fino almeno alla prima parte del periodo estivo, grazie al raggiungimento quasi ovunque della piena capacità idrica di campo.
Sono ancora incerte invece le prospettive sulla disponibilità estiva di risorse irrigue, visto lo scarso accumulo di riserve idriche che ancora caratterizza diversi invasi.
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