Mentre è in corso una vera e propria invasione di immigrati, che ha raggiunto livelli insostenibili per la piccola isola, gli abitanti di Lampedusa diventano protagonisti di episodi che dimostrano il grande cuore. Dal vigile del fuoco che improvvisa una spaghettata ai giovani che cantano e ballano in centro durante la festa patronale.
Da giorni la situazione è insostenibile, sono troppi gli immigrati che vivono ammassati nell’hotspot di Lampedusa, in condizioni che ormai di umano hanno veramente poco.
È sempre più difficile garantire i livelli minimi di assistenza e umanità.
“Questo popolo è stato caricato da una pesante croce.
L’ha portata spesso con sofferenza, con stanchezza, ma non si è mai arreso e merita di essere aiutato a portarla”.
Sono le parole di don Carmelo Rizzo, il parroco di Lampedusa, al termine della fiaccolata dopo la morte della neonata di 5 mesi che viaggiava con la mamma, sul barchino che si è ribaltato.
Quel popolo che non si arrende si sta rendendo protagonista di numerosi episodi di solidarietà.
Nell’hotspot ormai scarseggia perfino il cibo.
E allora sono molti i lampedusani che portano da mangiare.
Il caso del vigile del fuoco che ha rinunciato alla grigliata con amici per cucinare per un gruppo di loro, è solo uno di questi, forse il più emblematico.
Antonello Di Malta stava andando a trovare degli amici con cui avrebbe dovuto condividere una grigliata di sgombro appena pescato quando, davanti casa, si è visto arrivare un gruppo di giovani che si erano allontanati dall’hotspot in cerca di cibo.
“Erano stremati, ma soprattutto affamati, uno di loro si è messo in ginocchio chiedendo da mangiare”.
Il vigile del fuoco, non ci ha pensato due volte, ha avvisato gli amici che rinunciava alla cena, è rientrato a casa e, assieme alla madre, ha preparato una spaghettata.
Racconta di avere fatto accomodare i giovani nella veranda di casa sua, dove hanno cenato insieme.
“Avevano una fame pazzesca. Mi hanno raccontato di essere originari del Burkina Faso, di essere partiti da Sfax e che hanno fatto un viaggio di 4 giorni. Alcuni dei miei ospiti erano arrivati ieri mattina, altri erano qui da due giorni.
Ma questa cosa la stanno facendo tutti, o quasi, i lampedusani. Perché tutti diamo una mano”.
A Lampedusa ci sono anche momenti di integrazione tra abitanti, turisti e migranti.
È successo in occasione della la festa patronale in onore della Madonna di Porto Salvo, quando un gruppo di ospiti dell’hotspot, molti di loro minorenni, ha cantato e ballato in un locale della movida, nella via centrale dell’isola, dove suonava una band musicale.
Una piccola minoranza prova a protestare: “I migranti sono in mezzo ai turisti. Così non verrà più nessuno”.
Ma turisti e abitanti dell’isola hanno invece condiviso con entusiasmo il momento di integrazione.