Potenziare il sistema educativo attraverso lo sviluppo e la sperimentazione della didattica immersiva.
Questo l’obiettivo della Regione Siciliana, che ha stanziato 5 milioni per la realizzazione di aule e ambienti didattici di tipo immersivo, dove sperimentare la realtà aumentata e la realtà virtuale nelle scuole siciliane del primo ciclo.
Si tratta di fondi del bilancio della Regione, destinati a istituti comprensivi, direzioni didattiche e scuole medie, con sede in Sicilia e che abbiano sedi con locali idonei.
Secondo la Circolare pubblicata dall’assessore per l’Istruzione, Mimmo Turano, le scuole potranno presentare una sola proposta progettuale, finanziabile con un massimo di 55 mila euro, di cui 50 mila destinati all’acquisto di attrezzature per la realizzazione delle aule immersive e 5 mila per le spese di personale da impiegare in orari extracurriculari.
Questo il commento dell’assessore:
“L’Agenda Onu 2030 e le raccomandazione della Ue prevedono l’incremento delle competenze scientifiche e tecnico-professionali.
Il dipartimento regionale dell’Istruzione, dell’università e del diritto allo studio, nella piena consapevolezza che la didattica delle Stem non faccia riferimento solo all’insieme delle materie scientifiche, ma ad una nuova filosofia educativa che si serve del metodo scientifico per fornire soluzioni ai problemi di una realtà sempre più complessa e in costante mutamento, intende promuovere un’azione sinergica di sviluppo e potenziamento di ambienti di apprendimento innovativi, che sappiano essere coinvolgenti, esperienziali e interattivi.
Attraverso lo sviluppo delle tecnologie immersive, come la realtà virtuale e quella aumentata, è possibile favorire l’acquisizione di capacità trasversali”.
L’iniziativa della Regione non ha però trovato l’apprezzamento dei sindacati e in particolare di Adriano Rizza, segretario generale della Flc Cgil Sicilia.
“Lo stanziamento di 5 milioni di euro da parte della Regione Siciliana, destinato agli istituti scolastici del primo ciclo, per la realizzazione di aule immersive non è la soluzione ai problemi delle scuole siciliane.
Nella Regione che si caratterizza per la presenza di locali scolastici inadeguati e fatiscenti, dove mancano palestre, mense, aule e financo i riscaldamenti, il governo regionale pensa all’acquisto di strumenti tecnologici per la didattica immersiva.
Inoltre la Sicilia è ai primi posti, non soltanto a livello nazionale ma anche europeo, per quanto riguarda povertà educativa e dispersione scolastica.
Da anni chiediamo alla politica di intervenire.
Lo ripetiamo anche oggi: servono strutture sicure, con aule confortevoli, mense, palestre e riscaldamenti.
Tutto il resto viene necessariamente dopo”.
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