Sono circa 300 i migranti accampati nelle campagne di Cassibile in provincia di Siracusa e che ogni giorno si adoperano per trovare lavoro nei campi per la raccolta di stagione.
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Un duro lavoro sottopagato e con il continuo rischio, per alcuni di loro, di essere scoperti ed espatriati perché irregolari sul territorio nazionale. Ma sono irregolari perché non assunti dalle aziende, un male atavico che fa il pari con un altro grande problema con cui i migranti si misurano giornalmente: il caporalato. “Una questione di cui ci occupiamo da anni – commenta Roberto Alosi, segretario generale della Cgil di Siracusa – Con la Flai abbiamo dato vita a diverse campagne per sostenere questa fascia di lavoratori che oggi sono leve su cui ruota la nostra agricoltura. La condizione in cui ogni anno sono costretti a vivere (capanni arrangiati sotto gli alberi con teli e cartoni) è davvero disumana. Una situazione a cui la Regione, grazie al significativo intervento di Claudio Fava con cui ci siamo confrontati a lungo su questo tema, ha deciso di porre fine stanziando 300mila euro per la realizzazione di alloggi prefabbricati destinati all’accoglienza dei migranti impegnati nelle campagne cassibilesi”.
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Ma la Cgil oggi può parlare di un bilancio più che positivo anche per un altro importante traguardo raggiunto: la regolarizzazione dei migranti. “E’ un traguardo storico, dopo anni di battaglie condotte dalla Flai Cgil. L’emergenza sanitaria ci ha offerto l’occasione per chiedere azioni urgenti per la tutela dei migranti nei ghetti, affinché non fosse dimenticata questa fascia di lavoratori che hanno continuato ad assicurare disponibilità di cibo sulle nostre tavole”. La Cgil, in questa battaglia, si è trovata a fianco tantissime realtà associative ma anche singoli cittadini.
“Le misure previste dal provvedimento potranno consentire di porre fine alla vergogna dei ghetti con la possibilità di svuotarli grazie ad una accelerazione del Piano Triennale contro il caporalato e ad un lavoro sinergico tra Ministero per il Sud e la Coesione Territoriale, Regioni, Prefetture, Protezione Civile e Croce Rossa. Il decreto apre una prospettiva di uscita dai soprusi, dai ricatti e dallo sfruttamento. Ne beneficeranno anche i lavoratori italiani perché non potranno essere più ricattati dalle aziende che sfruttano con la minaccia di trovare manodopera a più basso costo. Fino ad oggi sono poche le aziende agricole che regolarizzano i migranti impegnati nelle campagne e che riconoscono loro la paga giornaliera contemplata nei contratti nazionali. Il nuovo decreto, dunque, va a rafforzare la legge 199/2016 contro il caporalato, e sostiene le condizioni per un corretto collocamento, accoglienza e prevenzione, istituendo le sezioni territoriali per il lavoro agricolo di qualità, su cui la Cgil di Siracusa vigilerà”.