Alla selezione per 4 posti, svolta dalla Iblea Acque Spa, la società pubblica che gestisce il servizio idrico dei dodici comuni iblei, hanno partecipato solo 9 candidati.
‘Acque agitate’ a Ragusa, ci sia consentita la battuta, nella società che gestisce il servizio idrico nei dodici comuni della provincia di Ragusa.
Le polemiche riguardano l’assunzione a tempo pieno per tre anni, di quattro dipendenti, a conclusione della procedura di selezione alla quale hanno partecipato solo nove candidati.
Si tratta di un ingegnere idraulico, un collaboratore di ragioneria, un esperto fotovoltaico e un esperto di sistemi informativi del territorio.
Qualcuno parla della ulteriore dimostrazione della disaffezione verso il pubblico impego, qualcun altro sospetta procedure non del tutto trasparenti.
Le selezioni erano state avviate con quattro diversi avvisi, tutti pubblicati a metà giugno.
Alla data prevista per la scadenza, fissata per il 3 luglio, sono pervenute solo nove domande.
La commissione esaminatrice, verificata la regolarità degli atti, ha quindi convocato i candidati per il colloquio previsto nell’avviso di selezione.
Lo scorso 7 agosto, l’amministratore unico, Franco Poidomani, ha firmato la determina di assunzione per il conferimento di incarichi a tempo pieno e determinato per i 4 candidati risultati idonei, per la durata di tre anni.
Alle polemiche ha risposto polemicamente l’amministratore unico, accusato di avere dato scarsa pubblicità all’avviso di selezione.
“L’affrettato e improvvisato tamtam mediatico aveva superficialmente e non troppo velatamente ipotizzato uno ‘scandalo’ per un presunto concorso nella pubblica amministrazione per 4 posti a cui si erano presentati solo 9 candidati in provincia di Ragusa.
E invece? Nulla di tutto questo: si è trattato solo di una selezione pubblica per 4 incarichi a tempo determinato, ovvero 3 anni, destinato a candidati con titoli specifici.
Nulla di ‘misterioso’ o di poco chiaro quindi alla Iblea Acque Spa, società a totale partecipazione pubblica che gestisce il servizio idrico dei 12 comuni iblei.
E coloro che già avevano puntato il dito dovranno farsene una ragione”.