Sembra fatta per l’acquisizione di Banca Popolare Sant’Angelo di Licata, con la quale la Banca Agricola Popolare di Ragusa costituirebbe il polo bancario popolare della Sicilia.
Qualche giornale nazionale l’ha definita una Super Popolare.
Venerdì sono infatti scaduti i termini per la presentazione delle offerte vincolanti agli advisor Prometeia e studio Lexacta e quella della banca ragusana è risultata l’unica offerta pervenuta.
Si sono dunque sfilati gli altri due operatori che avevano manifestato l’interesse alla fusione con la banca di Licata, la Banca popolare di Sondrio e il gruppo Mediocredito centrale, che non hanno presentato offerte.
Il progetto prevede la fusione attraverso un’operazione di carta contro carta, nella quale le due società coinvolte si scambiano azioni come forma di pagamento per l’acquisizione, senza riconoscere pagamenti in denaro.
L’operazione punta al salvataggio della banca di Licata.
Era stata infatti Bankitalia, dopo una lunga ispezione, ad imporre una svolta societaria e di governance alla Banca Sant’Angelo, che ha anche chiuso il bilancio 2023 in rosso e che non riconosce dividendi ai soci da molti anni.
Adesso la nuova fase della trattativa proseguirà con la sola Bapr, che dovrà acquisire tutti gli elementi necessari per giungere ad una valutazione dell’azienda che comprenda anche i ‘rischi’ oltre che delle componenti attive e passive.
La Banca Sant’Angelo, storicamente controllata dalla famiglia Curella, ha 22 filiali nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Palermo, una a Roma.
A capo della banca c’è Ines Curella, esponente della terza generazione, nipote di Angelo che l’ha fondata nel 1920.
La banca manterrà quindi la natura giuridica di ‘banca popolare’, e non diventerà una società per azioni, come sarebbe invece successo se la Sant’angelo fosse stata acquistata da uno degli altri due gruppi in lizza.
La Bapr, con i suoi 135 anni di storia, opera con 84 filiali, a Ragusa, Catania, Siracusa, Messina, Enna, Palermo e una a Milano, ed è guidata dal presidente Arturo Schininà, noto imprenditore ragusano e dal direttore generale Saverio Continella, acese, che fino al 2018 ha diretto il Credito Siciliano, facente parte del Creval, poi confluito in Credit Agricole.