Banca Agricola Popolare di Ragusa e Banca Popolare Sant’Angelo di Licata hanno sottoscritto l’Accordo Quadro, che disciplina termini, condizioni e impegni delle parti ai fini della prospettata operazione di fusione per incorporazione della Sant’Angelo in Bapr.
La firma dell’accordo rappresenta un importante passo avanti nell’operazione che punta al salvataggio della banca di Licata.
La fusione consentirà infatti agli azionisti di Bpsa di partecipare a un progetto che è destinato a creare, nel lungo termine, valore aggiunto alla banca, attraverso la creazione del polo bancario popolare della Sicilia, quella che è stata già definita la Super Popolare.
Era stata Bankitalia, dopo una lunga ispezione, ad imporre una svolta societaria e di governance alla Banca Sant’Angelo, che ha anche chiuso il bilancio 2023 con un profondo rosso di 23,5 milioni e che non riconosce dividendi ai soci da diversi anni.
L’Accordo Quadro dovrà ora essere approvato nella forma definitiva dai Consigli di Amministrazione delle due banche entro il corrente mese.
Ai soci della Sant’Angelo che non eserciteranno il diritto di recesso, previsto nell’accordo, verrà riconosciuta un’azione di Bpar per ogni 4 Bpsa.
Il via libera alla fusione è arrivato dopo che i soci della Sant’Angelo, nell’assemblea ordinaria di ieri, che ha visto la partecipazione di 945 soci, di cui 197 in presenza e 748 deleghe, hanno espresso in modo unanime la volontà di proseguire nel percorso di aggregazione con Bapr.
Nella stessa riunione, i soci hanno approvato con un solo voto contrario il Bilancio 2023.
L’assemblea di ieri ha rappresentato un passaggio storico per la banca licatese, anche perché ha segnato la fine della lunga gestione della famiglia Curella.
I soci hanno infatti rinnovato il consiglio di amministrazione, eleggendo quattro nuovi membri della lista che si opponeva a quella che rappresentava la gestione precedente.
Il nuovo CdA dovrà ora assegnare le deleghe e le cariche di Presidente e Vicepresidente.
Non farà parte del nuovo CdA l’ormai ex amministratore delegato Ines Curella, esponente della terza generazione, nipote di Angelo che la fondò nel 1920.
Un’altra storica famiglia esce quindi dalla scena delle popolari siciliane, come era successo già sei anni fa per Bapr, quando toccò alla famiglia Cartìa, con l’elezione dell’attuale presidente Arturo Schininà,
La Banca Sant’Angelo ha 22 filiali nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Palermo, una a Roma.
La Bapr, con i suoi 135 anni di storia, opera con 84 filiali, a Ragusa, Catania, Siracusa, Messina, Enna, Palermo e una a Milano, ed è guidata dal presidente Arturo Schininà, noto imprenditore ragusano e dall’amministratore delegato Saverio Continella, acese, che fino al 2018 ha diretto il Credito Siciliano, facente parte del Creval, poi confluito in Credit Agricole.
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