Si è svolta al Ministero delle Imprese e del Made in Italy una riunione per fare il punto sulla vicenda che ha portato alla cessione della raffineria Isab da Lukoil a Goi Energy.
Una riunione al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, è stata presieduta ieri dal Ministro Urso, per fare il punto della situazione del polo industriale dopo la cessione di isab da Lukoil a Goi Energy.
Alla riunione hanno partecipato, il sottosegretario Fausta Bergamotto, i rappresentanti della società Isab, degli enti locali e delle organizzazioni sindacali di categoria nazionali e territoriali.
Nel corso dell’incontro, il ministro ha ripercorso le tappe che hanno portato alla concessione del nulla osta alla vendita della raffineria alla società cipriota Goi Energy e ha tracciato il prossimo percorso di sviluppo del sito.
Ha quindi ricordato come la cessione degli impianti sia stata autorizzata utilizzando i poteri della normativa sul Golden Power, chiedendo il rispetto di una serie di prescrizioni che ha elencato.
Dovranno essere garantite:
- l’attuale piena capacità operativa dell’impianto sia nel flusso di raffinazione sia in quello di produzione di energia elettrica;
- la continuità delle forniture, nonché delle esportazioni, dei prodotti ottenuti dalle lavorazioni e dell’erogazione di energia elettrica, a favore del mercato italiano ed europeo;
- la disponibilità di una quantità di produzione, destinata al mercato italiano, non inferiore a quella risultante dalla media della produzione degli ultimi cinque anni;
- la continuità del management e il suo rafforzamento, i livelli occupazionali per i prossimi cinque anni, nonché il mantenimento della sede legale ed operativa di ISAB in Italia;
- l’adeguatezza delle risorse finanziarie necessarie per gli investimenti di mantenimento dell’impianto e gli investimenti necessari all’attuazione del “Piano di transizione verde” i cui dettagli operativi saranno contenuti nel più ampio piano industriale di medio e lungo periodo, certificato in maniera indipendente da un soggetto terzo;
- la tracciabilità e verifica della provenienza delle materie prime e dei semilavorati utilizzati nel ciclo produttivo conformemente alla normativa dell’Unione europea e internazionale applicabile.
Il Mimit, ha sottolineato il ministro, è ora al lavoro per dare completa attuazione alle misure contenute nel DPCM 3 febbraio 2023 che prevedono per Priolo il bilanciamento tra le esigenze di continuità dell’attività produttiva e di salvaguardia dell’occupazione, e la tutela della sicurezza sul luogo di lavoro, della salute, dell’ambiente.
Dopo aver ricordato il ruolo e l’importanza della raffineria Isab nel territorio siracusano, ma anche nell’economia e nella strategia energetica nazionale, e sottolineato come in un’area che presenta un altissimo tasso di disoccupazione, il capitale umano del Polo siracusano rappresenti un importante patrimonio del paese da salvaguardare, il Ministro Urso ha rilasciato una dichiarazione.
“Il caso della raffineria di Priolo è un esempio di come si possono risolvere queste crisi con un ruolo attivo dello Stato e il coinvolgimento di tutti gli attori.
Rappresenta quindi anche un modello per affrontare le altre crisi industriali nella convinzione che anche una crisi possa diventare una opportunità.
Su Priolo siamo intervenuti da subito con il decreto che lo ha dichiarato sito strategico di interesse nazionale, abbiamo messo messo in campo tutta la forza persuasiva dello Stato e con la golden power indicato con chiarezza la rotta e gli obiettivi da perseguire.
Siamo certi che il quadro che si è venuto a creare possa ora dare certezze al futuro dell’azienda”.