Secondo il Corriere della Sera, sarebbero ora sette i potenziali acquirenti della raffineria Isab di Priolo. Ieri il ministero delle Imprese e Made in Italy, guidato da Adolfo Urso, ha confermato che sono in corso interlocuzioni con varie aziende nazionali e internazionali.
Secondo il Corriere della Sera, che cita fonti del Ministero delle Imprese e Made in Italy, sarebbero in corso contatti e trattative con varie aziende, nazionali ed estere, che punterebbero all’acquisizione dell’impianto Isab di Priolo, che da lunedì scorso non può più importare il petrolio russo, per l’entrata in vigore dell’embargo.
Come anticipato già nei giorni scorsi, la trattativa più avanzata sarebbe quella con gli americani di Crossbridge Energy Partners, che potrebbero chiudere già prima di Natale l’acquisto dell’impianto, per una somma che vicina a un miliardo e mezzo.
Negli ultimi giorni altri gruppi industriali avrebbero manifestato interesse ad acquistare la raffineria di Priolo.
Secondo il quotidiano La Repubblica, una di queste sarebbe la Gssg Holding, dell’uomo d’affari del Qatar Ghanim Bin Saad Al Saad, la cui proposta è stata presentata al governo da un gruppo di consulenti, tra i quali l’ex Presidente del Consiglio ed ex Ministro degli esteri, Massimo D’Alema.
Un’altra sarebbe costituita da un gruppo degli Emirati Arabi Uniti, che avrebbe già avuto incontri con esponenti del governo italiano.
Tra i gruppi interessati ci sarebbe anche Eni, che agirebbe in collaborazione con investitori esteri.
Questa sarebbe l’ipotesi preferita dal governo, che manterrebbe così una quota di controllo, attraverso la Cassa depositi e prestiti.
L’acquisto della raffineria da parte di Eni permetterebbe, inoltre, il rispetto della normativa sul Golden power e offrirebbe le maggiori garanzie di tutela dell’occupazione. Ma tra tutte le ipotesi, la più probabile resta quella dell’acquisto da parte di Crossbdrige che, se si concretizzasse, riporterebbe un’azienda americana nel petrolchimico, dopo la cessione di Esso all’algerina Sonatrach.