Il giorno in cui entra in vigore l’embargo del petrolio russo, che senza il decreto legge dell’1 dicembre avrebbe provocato l’interruzione delle attività di raffinazione dell’Isab di Priolo, il Direttore Generale della società rilascia un’intervista al Sole24Ore.
Nell’intervista, il Direttore Generale di ISAB S.r.l. Eugene Maniakhine lascia intendere con chiarezza che sarebbero in stato avanzato le trattative per la vendita dello stabilimento di Priolo.
In una intervista al Sole24ore di oggi, il direttore generale dell’impianto Isab, nonché Ceo della società, Eugene Maniakhine, lascia intendere che potrebbe essere imminente la vendita della società, che è di fatto di proprietà della svizzera Litasco a sua volta controllata dal colosso russo Lukoil.
Maniakhine afferma che Isab “è oggi una società efficiente e che opera con successo”, ma sottolinea come non sia un segreto che la raffineria è stata in perdita per anni e Lukoil ha dovuto fare importanti investimenti significativi da quando ha acquistato la raffineria, nel 2008
Per il Ceo, Isab è pronta a operare senza interruzione in queste nuove condizioni di mercato e, a una domanda dell’intervistatore, risponde che le riserve di petrolio sono sufficienti per mantenere la raffineria in funzione per diversi mesi, e che già adesso il greggio lavorato in gran parte non proviene dalla Russia.
Maniakhine ricorda come Lukoil sia una società internazionale che produce petrolio in circa 10 Paesi, e che il proprietario della raffineria Isab, Litasco, sia un trader svizzero che tratta petrolio da tutto il mondo e non ha quindi problemi a fornire una quantità sufficiente di greggio non russo per lo stabilimento di Priolo.
In merito alla questione delle lettere di credito, senza le quali la società non avrebbe potuto comprare il greggio da altri paesi che non fossero la Russia, precisa che la società sta pagando in contanti sul libero mercato.
In merito al decreto di giovedì scorso, per Maniakhine non ci sono le condizioni di rischio che giustificherebbero l’amministrazione della raffineria da parte dello Stato, e auspica che il governo italiano conduca un’analisi completa prima di prendere decisioni così importanti.
Alla domanda sulla trattativa con la società americana Crossbridge, che secondo il Finacial Times avrebbe presentato un’offerta di un miliardo e mezzo per l’acquisto, il Ceo di Isab ammette che si sta negoziando la vendita.
Assicura che l’impianto continuerà a funzionare in modo efficiente e a rispettare tutti gli obblighi sociali, fiscali ed industriali, e in caso di vendita, il trasferimento al un nuovo proprietario, sarà effettuato evitando così qualsiasi impatto negativo sui dipendenti.
Alla domanda se per concretizzare la vendita dovranno passare settimane o mesi, la risposta è secca: “Probabilmente entro quest’anno”.