Con il 36,78% dei voti, Pippo Gianni torna sindaco di Priolo.
Pippo Gianni ha vinto la sua battaglia politica e ritorna sindaco di Priolo Gargallo.
Ha battuto di misura Alessandro Biamonte che sembrava il favorito, che ha avuto 35,94% dei consensi, appena 61 voti in meno.
Durante lo spoglio si è verificato un piccolo giallo, quando nel pomeriggio sembrava che Gianni fosse in netto vantaggio, si parlava di 500 voti, sul suo diretto rivale, al punto che qualcuno nel suo comitato iniziava a festeggiare.
Più tardi ci si è resi conto di un grossolano un errore nel conteggio dei risultati di Biamonte in alcune sezioni.
Alla fine, seppure di misura, Gianni l’ha spuntata.
Ferma al 18,07% la candidata del centrodestra Michele Grasso, più staccato l’ex deputato regionale del M5S Giorgio Pasqua, al 9,21%.
Solo pochi mesi fa, sembrava che l’inchiesta della Procura della Repubblica di Siracusa, che lo aveva costretto prima agli arresti domiciliari e poi alle dimissioni, dovesse segnare la conclusione della sua carriera politica, ma Pippo Gianni, ex deputato regionale e nazionale, ed ex assessore regionale, ha mostrato tutta la sua tempra e il suo orgoglio, e ha trovato la forza e il coraggio di ricandidarsi.
Gianni ha sempre respinto le accuse mosse contro di lui dai magistrati del tribunale di Siracusa, rivendicando orgogliosamente la legittimità dei suoi comportamenti, e sostenendo che rientrerebbero nei confini della responsabilità e dell’azione politica.
Pippo Gianni ha condotto la sua campagna elettorale, mettendo in campo tutto il suo carisma, con messaggi diretti e, almeno alcuni, piuttosto originali.
Buoni carburanti da 500 litri per ogni residente a Priolo, l’abolizione delle imposte comunali e la riduzione della burocrazia per le imprese che investono nel territorio.
Gli elettori hanno dimostrato di apprezzare la tenacia del vecchio leone e, ribaltando quelle che sembravano in un primo tempo le previsioni, gli hanno confermato la stima e la fiducia.
Sul risultato incombe ora l’incognita del processo, che si celebra con rito abbreviato, la cui prossima udienza è fissata per il 16 giugno.
Il collegio giudicante dovrà decidere in merito alla richiesta di trasferimento del processo a Catania, presentata dai difensori di Gianni.
In caso di condanna in primo grado, si applicherebbe la norma della legge Severino, che prevede la sospensione dalla carica di sindaco e la nomina di un commissario per gestire il comune.
Vedremo cosa succederà, ma oggi il risultato è chiaro.
Gli elettori di Priolo hanno, in maggioranza, scelto di stare dalla parte di Pippo Gianni.