Per il senatore del PD, è necessario partire dal tema della depurazione dei reflui industriali, anche con riferimento alle emissioni inquinanti.
Scongiurato il rischio di fermo dell’impianto ISAB/Lukoil di Priolo, per Nicita è ora necessario affrontare il grave tema della salvaguardia della salute e dell’ambiente nell’area del polo industriale siracusano, per troppo tempo colpevolmente trascurati con rischi enormi per i lavoratori, i cittadini e per l’intero ecosistema.
Bisogna lavorare nella prospettiva di una profonda trasformazione degli impianti, perché il polo possa svolgere un ruolo di primo piano nella transizione ecologica ed energetica, guardando agli obiettivi europei del Green Deal.
Cosi il senatore Antonio Nicita illustra l’emendamento al DL Aiuti Quater, da lui presentato in Commissione Bilancio al Senato, e condiviso, come si legge in un comunicato congiunto, con il deputato regionale Tiziano Spada, entrami del Partito democratico.
Per Nicita, “Nel pieno rispetto dell’azione, delle prerogative e dei tempi della magistratura inquirente, appare evidente la necessità di un nuovo intervento legislativo che possa coniugare, in tempi certi, la tutela dell’ambiente e della salute con la prosecuzione temporanea delle attività economiche, ma sempre in una visione complessiva di grande trasformazione dell’intera area verso vocazioni ecologicamente sostenibili”.
L’emendamento presentato punta a individuare quali sono gli stabilimenti di interesse strategico nazionale, che ricadono all’interno di un Polo petrolchimico qualificato come infrastruttura critica per la sicurezza nazionale.
Qualora ci sia la necessità di salvaguardare la produzione e l’occupazione, l’emendamento prevede che il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica possa autorizzare la prosecuzione dell’attività produttiva, per un periodo di tempo determinato e non superiore a 36 mesi.
È evidente l’obiettivo di scongiurare il blocco dell’intera zona industriale per effetto del sequestro del depuratore Ias.
Infatti l’emendamento presentato dal senatore Nicita prevede che gli interventi trovino applicazione nel caso in cui l’autorità giudiziaria abbia adottato, nei confronti degli impianti, provvedimenti di sequestro sui beni dell’impresa titolare, per inadeguatezza dell’impianto allo smaltimento dei reflui industriali.
La prosecuzione delle attività produttive potrebbe essere autorizzata solo a condizione che vengano adempiute, con la nomina di un Commissario Straordinario, tutte le prescrizioni della magistratura e degli obblighi di legge relativi all’AIA, l’assunzione di ogni determinazione necessaria per l’avvio ovvero la prosecuzione dei lavori di adeguamento degli impianti di smaltimento dei reflui industriali, con particolare riferimento al pretrattamento dei reflui industriali a monte del depuratore e provvede all’eventuale stesura o rielaborazione e approvazione dei relativi progetti di adeguamento degli impianti.
Nicita afferma che “L’obiettivo dell’emendamento, ove condiviso, come auspichiamo, dalla maggioranza e dal Governo, è quindi quello di offrire un quadro normativo certo e utile al fine di assicurare una prospettiva di operatività a breve termine all’intero comparto industriale del siracusano, nonché l’approvvigionamento energetico nazionale, nel rispetto pieno e assoluto, nondimeno, della tutela della salute e dell’ambiente, salvaguardando al contempo l’autonomia dell’operato della magistratura e ponendo le basi per un rilancio di sviluppo sostenibile dell’intera area.
Si tratta tuttavia di un primo tassello di un più complesso e lungimirante intervento, non più rinviabile, che punti, per i prossimi decenni, ad una profonda transizione ecologica dell’area, all’interno di un piano nazionale, anche in considerazione del fatto che il polo industriale siracusano risulta tra i principali siti di emissione antropogenica di gas climalteranti”.